Paolo de Luca è stato arrestato dai carabinieri di Monza con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso. Affiliato alla cosca Mancuso di Limbadi, ne curava gli interessi in Brianza
MONZA (MI) – Si definiva il boss invisibile, perchè anche in operazioni consistenti come la “Infinito” era sempre uscito pulito: Paolo de Luca è stato arrestato dai carabinieri di Monza con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso.
Accertati i suoi rapporti diretti con la cosca Mancuso di Limbadi (VV) e la sua organicità al clan Stagno, affiliato dei vibonesi in Brianza, a Giussano, ai quali era legato tramite un “sangianni” ovvero la cresima dal 2005: era infatti padrino del figlio di Antonio Stagno, Nazzareno.
L’uomo era già noto tramite dichiarazioni dei collaboratori di giustizia nell’operazione “Infinito” nel 2010 e aveva precedenti per detenzione di stupefacenti (15 kg di marijuana erano stati trovati in un suo furgone l’anno scorso). Curava gli interessi della cosca vibonese in Brianza dopo essersi conquistato la loro fiducia riferendo di violazioni del codice mafioso da parte dei Cristello, opposti agli Stagno.
Dal 2008 l’uomo non lavorava, ma curava la security di alcuni locali notturni della zona garantendo il controllo del territorio. A lui si è arrivati dopo il sequestro di un vero e proprio arsenale in casa di una donna settantenne e di suo figlio 34 enne a Seregno.