Cosenza, controlli dei carabinieri del NAS nell’ospedale dell’Annunziata (FOTO)

Presunte carenze igienico – sanitarie all’interno dell’ospedale di Cosenza, indaga la Procura.

COSENZA – Blitz dei Nas all’Annunziata. Le lamentele e denunce presentate dagli utenti dell’ospedale Civile di Cosenza hanno portato la Procura ad indagare sulle condizioni igienico – sanitarie del nosocomio cittadino. Circa quaranta militari da stamattina sono impegnati in un’operazione volta a verificare il rispetto delle normative vigenti per le strutture sanitarie a tutela dell’incolumità pubblica. I carabinieri della compagnia di Cosenza, supportati dal nucleo Nas di Catanzaro stanno ispezionando le zone dell’ospedale ritenute più ”critiche”. Diversi i reparti nel mirino dei militari a partire dall’obitorio. I controlli, ancora in corso, pare infatti abbiano interessato oltre alla camera mortuaria e le sale per l’autopsia anche il Pronto Soccorso, la mensa, l’area adibita allo stoccaggio dei rifiuti e tutte le sale operatorie.

 

Ispezionati anche gli uffici della direzione sanitaria dove i militari hanno provveduto a sequestrare la documentazione relativa agli appalti per analizzare e chiarire eventuali anomalie. Dai primi rilievi risulterebbe abbastanza contorta la procedura con la quale sarebbe stata affidata la gestione dei rifiuti speciali alla società crotonese Salvaguardia Ambientale del gruppo Vrenna, che fa riferimento al presidente del Crotone Calcio. Mentre Ecologia Oggi si occupa della raccolta differenziata, i rifiuti a rischio infettivo sono infatti gestiti da Salvaguardia Ambientale anche se per ben due volte, come ha spiegato il direttore generale dell’azienda ospedaliera, il commercialista Achille Gentile, la gara per l’affidamento dell’appalto (ormai scaduto da anni) è stata bloccata in Regione dalla Stazione Unica Appaltante. Le motivazioni però non sono mai state rese note. Le ignora anche il direttore Gentile, il quale non fa mistero del fatto di non sapere chi gestisce i rifiuti speciali dell’ospedale che è stato chiamato ad amministrare.

 

Ad oggi il materiale infettivo, viene stipato in due stanze al piano terra dell’ospedale vicino all’ex pronto soccorso a fianco al Reparto di Oncologia. Le due stanze comunicano all’esterno attraverso un cancelletto che affaccia su un cassone blu all’interno del quale appaiono, prive di copertura, numerose boccette di flebo e altri rifiuti sanitari. Sui contenitori in cui vengono invece stipati gli altri tipi di materiali infettivi è facile notare come anche in assenza di pioggia vi sia un rigolo d’acqua che sgorga dal soffitto a cascata sui cassonetti. Sulla regolarità di questo tipo di gestione dei rifiuti speciali sarà la magistratura ad esprimersi. L’attività d’indagine è infatti coordinata dal Procuratore Capo della Procura di Cosenza Mario Spagnuolo e dall’Aggiunto Marisa Manzini che nel pomeriggio si confronteranno con i funzionari dell’Arma dei carabinieri per avere un resoconto di quanto emerso dall’operazione.

 

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