Il primo cittadino di Amatrice, il centro che ha registrato la maggior parte delle vittime, letteralmente raso al suolo, ha ringraziato il sindaco Mario Occhiuto per il gesto e il contributo donato: “Non ho parole. Grazie, sapremo rialzarci”.
COSENZA – Il ‘messaggero di speranza’, l’assessore al contrasto alla povertà del Comune bruzio, Padre Fedele Bisceglia è tornato dai luoghi del sisma dopo aver consegnato al sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, un contributo di 10 mila euro stanziato dall’amministrazione comunale di Cosenza per il terremoto che ha colpito duramente il suo comune.
“Ti ringrazio. Non ho altre parole. E questo gesto dimostra la tua sensibilità, che è quella del popolo che rappresenti. Il nostro territorio ha subìto ingenti danni e perdite di vite, compresi bambini, ma sapremo rialzarci, non molleremo. E ti ringrazio anche per la tua disponibilità nella veste di rappresentante dell’Anci. Grazie ancora, ce la faremo”.
I sentimenti del sindaco Pirozzi sono affidati ad un foglio scritto a mano, per esprimere la profonda gratitudine nei confronti di Mario Occhiuto e della città di Cosenza. Quel foglio lo ha consegnato a Padre Fedele che è appena rientrato dai luoghi del terribile sisma, dove si è recato per portare non soltanto la solidarietà della città bruzia, ma anche il contributo di diecimila euro, il primo gesto concreto di un’Amministrazione comunale, “forse una piccola cosa – dice il frate assessore – ma tante piccole cose, insieme fanno le grandi. Spero di poter fare ancora meglio con il concorso di tanti privati cittadini – scriveva il Sindaco Occhiuto nel suo messaggio al primo cittadino del borgo laziale – che chiedono ad Amatrice di iniziare il lento lungo cammino di rinascita, nel segno e nel ricordo di quelle vittime innocenti perite a causa del sisma. Ritengo doveroso che i Sindaci, portatori di un sentimento difficilmente rappresentabile da chi non consuma una simile esperienza – è ancora il messaggio di Occhiuto – debbano starti accanto, testimoniando i sentimenti di partecipazione della popolazione amministrata, la cui vita da ieri si è virtualmente trasferita ad Amatrice”.
Padre Fedele: “Ho poggiato la mano su quelle macerie e ho recitato una preghiera”
Padre Fedele è tornato da quei luoghi di devastazione, di morte ma anche di speranza, visibilmente scosso: “Aggirandomi tra i cumuli di macerie – racconta – mi sono fermato a parlare con le persone che vedevo stazionare davanti a quegli ammassi di pietre, prima erano le abitazioni di loro familiari. E stavano lì in silenzio. Ho poggiato la mano su quelle pietre e ho recitato una preghiera di suffragio. É stata un’esperienza sacerdotale, una cattedra di amore e di dolore dalla quale ho ricevuto più che dato”.
L’assessore Padre Fedele Bisceglia non risparmia un ammonimento a “quegli sciacalli del dolore – dice – che dovrebbero riflettere e non criticare chi compie un gesto di umana e concreta solidarietà. Nessuno di noi può stare tranquillo”. Ma i rimproveri cedono subito il passo agli appelli. “E’ tempo di agire, ma con coerenza ed organizzazione” dice Padre Fedele che ha visto in una fase che giustamente è ancora di grande confusione, l’arrivo di tanti camion pieni di viveri e di vestiario che oggi vengono bloccati, come ha riferito anche la Protezione Civile Nazionale. “Invito le associazioni – è l’appello di Padre Fedele – a temporeggiare nell’invio di aiuti. Il peggio sarà tra quindici/venti giorni e allora dobbiamo trovarci preparati”.
Poi Padre Fedele ricorda, “a Cosenza abbiamo allestito due punti di raccolta, uno di fondi su corso Mazzini e uno di viveri in piazza dei Bruzi. Più urgente, invece, è la raccolta di sangue. In accordo con l’AVIS, invito tutti i cittadini che possono, a donare il loro sangue domenica prossima 28 agosto, presso un centro mobile che con l’AVIS installeremo nei pressi di piazza 11 settembre”.