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Il Pd corteggia i 5 stelle, ma il campo largo stenta a decollare

Italia

Il Pd corteggia i 5 stelle, ma il campo largo stenta a decollare

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COSENZA – Tempi duri per il Pd, se rosei lo son mai stati. I dem cercano di farsi largo combattendo la battaglia col centrodestra e con tutte le altre opposizione. Se Giorgia Meloni è l’avversaria con cui scontrarsi frontalmente, M5s e Terzo polo sono gli alleati da corteggiare ma, beninteso, per un ruolo da gregari.

Dopo la tornata elettorale in quasi 600 comuni, Elly Schlein ha piantato un paio di picchetti. Il ragionamento è: porte aperte e anche di più ad alleanze con M5s e Terzo polo, ma il perno resta il Pd. Il problema, però, è far dialogare Giuseppe Conte con Carlo Calenda, Matteo Renzi con Giuseppe Conte e pure Carlo Calenda con Matteo Renzi. Insomma, il campo largo resta ancora di là da venire. Il Terzo polo ha già fatto sapere che con i 5 Stelle preferisce di no. Giuseppe Conte per ora non ha parlato, ma il fatto che stia prendendo tempo per rispondere alla chiamata di Schlein già dice qualcosa. Sui rapporti di forza parlano i numeri.

E anche sull’apporto effettivo alla (eventuale) coalizione. Se a livello nazionale i sondaggi sono ballerini, specie negli equilibri coi Cinque stelle, i dati delle urne non lasciano scampo. Secondo Youtrend, il M5s ha preso al massimo il 6,5%, a Terni (dove, nelle amministrative del 2018 arrivò al 24%). Le medie nei comuni oltre 15 mila abitanti sono del 2,6% per il M5s e del 2,1% per il Terzo polo, mentre il Pd è dato al 13,2%.

“Il M5S ha sempre avuto difficoltà storiche sul territorio”, ha riconosciuto il capogruppo alla Camera, Francesco Silvestri. In Transatlantico, fra i Cinque Stelle c’è chi non ha nascosto un certo malumore, lamentando uno scarso lavoro sui territori e temendo riflessi alle Europee.

Ma “abbiamo avviato con Giuseppe Conte un progetto per un maggiore radicamento”, ha rassicurato Silvestri, ricordando che il M5S è comunque “al ballottaggio in molti comuni e grandi città, come Brindisi”.

La strategia del Pd è chiara. Il centrosinistra ha confermato la guida di Brescia e Teramo, ma ha perso Latina. E al ballottaggio, ci sono ancora in gioco sei capoluoghi. Sarà l’esito finale a dire se c’è stato un effetto Schlein. E se l’effetto Meloni si fa ancora sentire. E se il Pd riuscisse ad allargare la coalizione, le probabilità di far meglio aumenterebbero. Ma il problema grosso è mettere insieme M5s e Terzo Polo. “Suggerisco ai candidati di non andare a cercare la questua del voto grillino – ha detto Renzi – perché il rischio è quello di farti perdere più voti di quelli che prendi”.

E Matteo Richetti, di Azione: “C’è un filo politico che lega queste Amministrative: c’è spazio per una cultura riformatrice e per una coalizione di governo che non siano fondate su populismo e massimalismo”. Schlein comunque ci prova. E spera, magari, in un comizio a tre. Il centrodestra lo ha già fatto, una volta ad Ancona un’altra a Brescia. La segretaria invece non ha mai condiviso il palco con Conte, anche quando le agende della campagna elettorale si incrociavano.

Fra le città al ballottaggio il 28 e 29 maggio ci sono due comuni simbolo di questa tornata, che vedono il Pd alleato col Terzo Polo: sono Ancona e Vicenza. Ad Ancona, unico capoluogo di regione al voto e storica roccaforte rossa, sostengono Ida Simonella (che ha ottenuto il 41,3%, contro il 45,1% del candidato di centrodestra Daniele Silvetti), mentre il M5s ha corso con Enrico Sparapani (3,6%). Il centrosinistra spera di strappare Vicenza al centrodestra con Giacomo Possamai che, col 46,2%, è davanti al candidato di centrodestra Francesco Rucco, col 44,1%, mentre il M5s ha corso con Edoardo Bortolotto (1,7%). Fra i comuni che torneranno alle urne, al primo turno Pd e M5s hanno presentato lo stesso candidato a Brindisi (Roberto Fusco, unico candidato del Movimento, 33,3%, contro il 44% del candidato di centrodestra Giuseppe Marchionna) e Pisa (Paolo Martinelli al 41% contro il 49,9% del candidato di centrodestra Michele Conti) dove è in corso una verifica sui numeri. Per conquistare la Toscana, Schlein punta anche a Siena e a Massa, dove il campo largo è da costruire dalla base.

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