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Ecoreati, la Calabria tra le regioni più colpite tra sequestri milionari record e trafficili illeciti

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Ecoreati, la Calabria tra le regioni più colpite tra sequestri milionari record e trafficili illeciti

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COSENZA – Quasi 7 mila in 10 anni, praticamente 2 al giorno. L’Italia dei reati ambientali non conosce crisi e praticamente ogni 3 controlli effettuati uno ha rivelato un illecito. Un business miliardario con sequestri per 1,55 miliardi. Sono i numeri che anticipano “ControEcomafie”, la conferenza nazionale promossa da Legambiente e Libera nel decimo anniversario della legge sugli ecoreati. Appuntamento venerdì e sabato a Roma La Campania è la prima regione per numero di reati, seguita da Sardegna e Puglia. Il 40,5% degli illeciti sono stati riscontrati nelle 4 regioni “a tradizionale presenza mafiosa: Campania, Puglia, Sicilia e Calabria”. Un elemento che sottolinea ancora di più, se necessario, l’importanza della legge che 10 anni fa che ha introdotto i delitti ambientali nel Codice penale e riformato, in maniera significativa, il sistema sanzionatorio degli illeciti amministrativi e penali previsti nel Testo unico ambientale. E Sicilia, Campania e Calabria sono le tre regioni con i sequestri più ingenti.

La riforma del testo unico ambientale

“La riforma del testo unico ambientale oltre a “decongestionare” il sistema giudiziario da procedimenti relativi a illeciti penali di minore gravità – sottolineano Legambiente e Libera – ha consentito di incassare nel Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, dal 2018 al 2023, oltre 33 milioni di euro, da utilizzare interamente per il rafforzamento delle attività di controllo svolte dalle stesse Agenzie regionali e provinciali in materia di protezione ambientale.

Inquinamento ambientale: il delitto più accertato

In dettaglio il delitto più accertato è quello l’inquinamento ambientale. È bene ricordare che questo delitto prima della legge non era contemplato in Italia. Segue il delitto di attività organizzata di traffico illecito di rifiuti e poi il disastro ambientale. A seguire ci sono i delitti colposi contro l’ambiente, l’impedimento al controllo, l’omessa bonifica. La Puglia, al terzo posto per numero di reati (540) è prima per persone arrestate (100). Al quarto posto per reati c’è la Lombardia (498) e poi la Sicilia (482), che è prima per valore economico dei sequestri effettuati, pari a 432,1 milioni di euro e la seconda come persone denunciate. Sesto posto, in classifica, per il Trentino-Alto Adige con 374 reati.

“I dati raccolti confermano l’importanza di una legge approvata dopo 21 anni di ritardi. Una riforma di civiltà in nome del popolo inquinato – sottolineano Legambiente e Libera – grazie alla quale da allora tante denunce sono diventate processi e sono arrivate le prime sentenze definitive. Ora si approvino le leggi che mancano all’appello, a partire dal recepimento della direttiva europea sulla tutela penale dell’ambiente”

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