Tirreno
Diamante, accusato di non aver comunicato la misura cautelare all’INPS per il Reddito di Cittadinanza: assolto
DIAMANTE (CS) – È stato assolto con la formula “perché il fatto non sussiste” D.V., cittadino di Diamante di 60 anni, accusato di non aver comunicato all’INPS la misura cautelare degli arresti domiciliari di un convivente incluso nel nucleo familiare ai fini del Reddito di cittadinanza. L’accusa sosteneva che questa omissione potesse integrare un reato ai sensi dell’art. 7, comma 2, del decreto legge 4/2019, che punisce chi non fornisce informazioni rilevanti per la revoca o la riduzione del beneficio.
Il difensore, l’avv. Italo Guagliano, ha dimostrato che l’esclusione del familiare non avrebbe modificato né ridotto l’importo del sussidio, poiché il nucleo familiare già beneficiava del massimo coefficiente di scala di equivalenza previsto dalla legge. Il Tribunale ha quindi riconosciuto che l’omissione non era “rilevante” ai fini penali e ha assolto l’imputato, in linea con quanto già stabilito dalle Sezioni Unite della Cassazione e dalla Corte Costituzionale, secondo cui solo le omissioni che influenzano concretamente l’importo del Reddito di cittadinanza configurano reato.
L’Avv. Guagliano ha annunciato l’intenzione di agire per ottenere il recupero delle somme sospese dall’INPS durante il procedimento penale, sottolineando l’importanza della sentenza nel definire i confini delle responsabilità penali in materia di Reddito di cittadinanza e misure cautelari.
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