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Delitto Oppedisano: denunciati due parenti della vittima per l’aggressione alla troupe Rai

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DINAMI (VV) – Sono un fratello ed il fidanzato della sorella della vittima, secondo quanto si è appreso, i due giovani denunciati in stato di libertà dai carabinieri, perché ritenuti gli autori dell’aggressione al giornalista della redazione del Tgr Calabria, Lorenzo Gottardo e dei due operatori che erano insieme a lui a Dinami per un servizio sull’omicidio di Domenico Oppedisano. I reati che gli vengono contestati sono percosse e minacce aggravate. L’aggressione era avvenuta stamattina nel centro del Vibonese dove vivono alcuni parenti dell’operaio boschivo di 24 anni ucciso ieri mattina da persone non identificate nella frazione “Prateria” di san Pietro di Caridà, nel reggino.

Gottardo si era recato insieme alla troupe per raccogliere qualche testimonianza sull’omicidio di Oppedisano. Alcuni familiari della vittima lo hanno però subito aggredito, intimandogli di allontanarsi ed aggredendolo con un bastone. Dopo la denuncia presentata da Gottardo e dai componenti della troupe, sono partite le indagini dei carabinieri che hanno portato all’identificazione ed alla denuncia dei due presunti responsabili dell’aggressione.

Le indagini e il movente non definito

Sul piano delle indagini ancora non è stato riscontrato alcun elemento che possa condurre al movente dell’omicidio di Domenico Oppedisano, ucciso mentre a bordo della sua Fiat Panda percorreva una strada interpoderale. I carabinieri di Gioia Tauro, con il coordinamento della Procura di Palmi, hanno a lungo sentito i parenti della vittima, il padre Giuseppe, già noto alle forze dell’ordine ed in passato coinvolto in indagini sulla ‘ndrangheta, i due fratelli, gli amici, proprio per cercare elementi utili che possano indirizzare le indagini.

Gli investigatori stanno anche valutando eventuali collegamenti tra il delitto di ieri e l’omicidio di Alessandro Morfei, di 30 anni, ucciso anche lui a colpi di lupara mentre stava lavorando la terra su un trattore nelle campagne di Dinami (Vibo Valentia). Fatto di sangue accaduto il 10 di settembre del 2022, quattro anni dopo l’omicidio del padre di Alessandro, Pietro Morfei, ritenuto legato all’omonima famiglia di ‘ndrangheta della zona, ucciso davanti ad un bar a Dinami il 17 luglio del 1998. Gli inquirenti stanno valutando se possa esserci un legame tra i due episodi in quanto Oppedisano e Morfei sarebbero legati da un rapporto di parentela. Quello tra San Pietro di Caridà e Dinami è un territorio delicato e complesso dove convergono più famiglie legate a contesti mafiosi sia nella parte della Piana che del Vibonese, con fatti di sangue che nel corso del tempo si sono susseguiti.

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