Area Urbana
Degrado totale nella zona industriale di Rende. Imprenditori allo stremo: scatta la diffida al Comune
RENDE – L’avvocato Luigi Falco ha notificato al Comune di Rende una diffida, a firma di una cordata di imprenditori operanti nella zona industriale di Rende, per richiedere un immediato intervento di ripristino del manto stradale e della pulizia dei canali di scolo stante iltotale degrado e stato di abbandono dell’area che si protrae oramai da troppo tempo e che sta provocando “danni e disagi per imprese e lavoratori“. Da qui la diffida con una “richiesta di immediato intervento contro il degrado nella Zona Industriale di Rende che dovrebbe essere, invece, il motore economico della città”.
Zone industriale di Rende : richieste di intervento inascoltate
L’Avv. Luigi Falco chiarisce che “l’azione è stata intrapresa a seguito delle innumerevoli richieste informali delle imprese rimaste inevase da parte dell’ente. La situazione è disastrosa poiché quotidianamente imprese e lavoratori subiscono danni e rallentamenti a causa del precario stato del manto stradale. In aggiunta, diversi sono stati anche i danni causati dagli allagamenti di strade, piazzali e capannoni privati quali diretta conseguenza delle occlusioni dei canali di scolo”. E ancora, il predetto procuratore precisa che “trattasi di una richiesta di intervento straordinario (e non di un mero intervento momentaneo!) in quanto urge un significativo piano di interventi teso a garantire sicurezza e decoro nell’area industriale”.
Concessionario auto valuta la sospensione delle prove su strada
Una testimonianza allarmante arriva da un concessionario il quale sta valutando di sospendere le prove su strada delle auto a causa delle copiose voragini presenti sul manto stradale che rischiano di compromettere cerchioni e ruote durante i test drive con i clienti. Le imprese della zona industriale – che ogni anno versano nelle casse del Comune milioni di euro – chiedono che tali servizi basilari vengano garantiti dichiarandosi pronte ad adire le Autorità competenti nel caso in cui perduri l’inadempimento da parte del Comune. La diffida, per conoscenza, è stata anche notificata alla Regione Calabria e alla Provincia di Cosenza quali enti sovraordinati.
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