Washington, 13 set. – (Adnkronos/Ign) – L’America reagisce dopo l’uccisione del suo ambasciatore Chris Stevens
e altri tre membri della missione diplomatica Usa di Bengasi, in Libia. Due cacciatorpedinieri militari americani sono in rotta verso le coste libiche ”come misura preventiva”. Lo ha reso noto una fonte militare citata dai media americani. ”Senza voler commentare movimenti spefici di navi, i militari americani adottano regolarmente misure di precauzione in alcune situazioni. Non è solo logico, è anche una scelta di prudenza”, ha aggiunto. Nelle ore precedenti, era stato annunciato anche il dispiegamento in Libia, a Tripoli, di un’unità di 50 marines addestrati per compiti anti terrorismo, dalla loro base di Rota, in Spagna.
Il presidente americano Barack Obama ha parlato al telefono con i leader di Libia ed Egitto. Lo ha reso noto la Casa Bianca, precisando che Obama al capo del Congresso nazionale libico Mohammed al-Magariaf ha sollecitato ”la sicurrezza del nostro personale in missione”. Con il suo interlocutore libico, il presidente ha chiarito che “dobbiamo lavorare insieme per fare tutto il possibile per identificare gli autori di questo attacco e per portarli di fronte alla giustizia”. Con il presidente egiziano Mohamed Morsi Obama ha sottolineato ”l’importanza che l’Egitto segua il suo impegno a cooperare con gli Stati Uniti nel rendere sicure le sedi e il personale diplomatico americano”. A Morsi il presidente americano ha anche detto che pur respingendo ogni tentativo di denigrare l’islam, ”non c’è mai una giustificazione per la violenza contro gli innocenti”. Ed è proprio l’Egitto protagonista di nuove proteste. E’ di almeno 13 feriti il bilancio degli scontri tra dimostranti e forze di sicurezza vicino alla sede dell’ambasciata Usa al Cairo. Lo ha riferito la Tv di Stato egiziana, citando il ministero della Salute. I dimostranti protestano da ieri sera contro il film ‘blasfemo’ su Maometto ‘The Innocence of Muslims’. Secondo il sito web del quotidiano ‘Ahram’, alcuni dei 200 dimostranti, la maggior parte dei quali giovani e con la barba, hanno lanciato delle bombe carta contro le forze di sicurezza che hanno risposto con i lacrimogeni per disperdere la folla. L’area nei pressi dell’ambasciata Usa al Cairo è stata teatro di scontri anche martedì sera, nelle stesse ore in cui veniva assaltato il consolato Usa a Bengasi.
- Pubblicità sky-