Un thè a cui aggiungere il proprio biscotto preferito per spezzare la fame al pomeriggio o un bagno tutte le sere con la propria fragranza favorita di bagnoschiuma
ROMA – Sono solo alcuni dei rituali che aiutano durante la pandemia a combattere la solitudine. È quanto rileva una ricerca della University of California – Riverside, pubblicata sul Journal of Marketing Research. Secondo gli studiosi le persone che adottano rituali per rendere più significative le attività quotidiane potrebbero sentirsi effettivamente meno sole, perlomeno come effetto nel breve termine.
“Abbiamo scoperto – rileva Thomas Kramer, autore principale della ricerca – che qualcosa di semplice come preparare il tè in un certo modo, purché interpretato come un rituale, può rendere l’esperienza più significativa. Questo fa sentire meno la solitudine”.
La maggior parte dei rituali si svolgono in contesti di gruppo celebrativi, sociali o religiosi e attingono da valori culturali condivisi rafforzandoli, ma ne esistono di privati. Dopo aver posto ai partecipanti domande progettate per valutare il loro grado di solitudine cronica, i ricercatori hanno chiesto loro informazioni sui rituali che praticavano chiedendo di immaginare o utilizzare un prodotto in modo rituale. Coloro che hanno completato le attività progettate dai ricercatori per contrastare la solitudine, basate su rituali reali o immaginari, si sono sentiti effettivamente meno soli.
Questo ha dei risvolti anche per i brand di prodotti in vari ambiti, perché i rituali consentono di rafforzare i rapporti tra un marchio e i suoi consumatori, ma in generale secondo i ricercatoti i risultati suggeriscono anche che i governi possono fare di più per ridurre la solitudine diffusa promuovendo rituali che non includono particolari opzioni di prodotto. “Molte persone stanno cercando di trovare una ‘struttura’ in questo momento in cui tutto è così caotico-conclude Kramer – il messaggio che arriva dallo studio è semplice: se ti senti solo, trova un rituale. Non deve essere elaborato”.