Il caldo eccessivo dell’estate 2012 e l’umidità densa portata anche dall’uragano Isaac avrebbero peggiorato la situazione
rapidamente, ma gli esperti ritengono che il picco dell’infezione non sia ancora stato raggiunto: nell’ultima settimana – secondo i dati dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie di Atlanta (Cdc) – le infezioni erano a 1.993 – appunto un quarto in più rispetto ai sette giorni precedenti. Le morti a causa del virus 87. Lo Stato più colpito rimane il bollente Texas: per i Cdc, ci sono state 888 casi di malattia e 35 decessi. Ma secondo i dati ancora più aggiornati del Dipartimento alla salute del Texas i casi sarebbero 1.013 e le morti 40.
«Ci aspettiamo un continuo aumento nelle prossime settimane delle infezioni del virus del Nilo occidentale trasmesse dalle zanzare – ha detto Lyle Peterson, dirigente dei CDC – anche perché ci vuole tempo per registrare i nuovi casi ed il modello di trasmissione ecologica del virus è molto complesso».
Al momento il virus è presente in 48 Stati dell’Unione con 44 di questi in cui i contagi hanno “attaccato” le persone. Tra i più colpiti: Mississipi, South Dakota,California eLouisiana.
Più della metà dei casi osservati – il 54% – sono del tipo che può avere effetti neuroinvasivi, ossia causare meningite o encefalite. Ma gli esperti ripetono che la stragrande maggioranza delle infezioni – all’incirca l’80% – è così leggera da non indurre praticamente sintomi.