LOWA (USA) – In un mercato del lavoro spento, cupo, astratto e astruso, la creatività potrebbe essere considerata come una via innovativa ed efficente, per chi dietro la scrivania cerca, con una presunta o vera spinta, di riavviare l’ascensore sociale.
Stimolata da questa idea la ventenne Leah Bowman, ha pensato bene di costruire, nel vero senso della parola, un curriculum – lego, inviando i tipici e conosciutissimi mattoncini a più aziende con tanto di istruzioni, per metter su, un lego che prendesse le sue sembianze e spiegasse, orientativamente, le sue doti. Leah con le seguenti parole ha motivato la scelta fatta: “Mia nonna è danese, e così i Lego sono nella mia infanzia e nelle mie tradizioni. Volevo un modo divertente per farmi notare ed evitare che il mio curriculum finisse direttamente nel cestino. Ho sempre amato i Lego e ho creato questo set per evidenziare la mia creatività, le mie capacità, e lo spirito di iniziativa”. In una circostanza come questa, e specialmente nel mondo odierno, farsi notare è indispensabile, e questa ragazza statunitene è riuscita a farlo. Il suo, bisogna dirlo, però non è un caso univoco. Lo scorso gennaio, infatti, un altro ragazzo europeo stavolta, di 41 anni pensò bene di creare un cartellone pubblicitario, nel quale accompagnare la propria immagine a dati personali fini alla ricerca di un posto di lavoro, per poi affiggerlo sui muri della sua città. Sono i vincoli, gli ostacoli, a spingere oltre le barriere convenzionali ed economici l’uomo, proprio attraverso l’attuare nuovi sistemi di comunicazione o sopravvivenza.