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Cosenza, Ordine degli ingegneri chiede interventi immediati sulla Statale 18 tirrenica

statale 18 tirrenica

COSENZA – «Prendiamo atto con favore delle intenzioni manifestate dall’attuale Governo di avviare una stagione di massicci finanziamenti sulle infrastrutture calabresi. Non possiamo perdere questo momento florido per gli investimenti, senza provare a ridisegnare e migliorare le infrastrutture viarie costiere della provincia». E’ quanto dichiara Marco Saverio Ghionna, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Cosenza. «Mentre sulla 106 ormai da tempo ed a giusta ragione, si sono accesi i riflettori – scrive il presidente Ghionna – non bisognerà abbassare la guardia fin quando questa importantissima arteria non sia stata messa completamente in sicurezza, sulla statale 18 tirrenica è giunto il momento di pensare ad un intervento sostanziale e preciso per rendere l’infrastruttura innanzitutto più sicura, ma anche turisticamente più funzionale».

«La statale tirrenica, nel tratto che va da Amantea a Tortora – ricorda il professionista – oltre che paesaggisticamente rilevante, consta di un numero di viadotti e svincoli che hanno necessità di essere monitorati ed adeguati magari anche esaltandone la vocazione turistica. Il tema dell’ammodernamento delle due arterie costiere della provincia di Cosenza deve necessariamente diventare un tema di attenzione della politica regionale e nazionale che dovrà coinvolgere tutte le parti sociali, professionali, imprenditoriali e pubbliche ad ampio raggio. L’intervento del senatore Fausto Orsomarso sulla necessità di intervenire seriamente e mediante interessamento governativo sulle due infrastrutture di viabilità, rappresenta una notizia che ci fa ben sperare, se proiettata verso una progettualità di sistema e non già di singoli interessi ed interventi locali».

«Sarebbe anche il tempo – continua Ghionna – di pensare all’uso del tracciato ferroviario e delle stazioni del tratto tirrenico oltreché a fini turistici, anche per decongestionare il traffico stradale notturno dei giovani sulla Ss18, mediante sistemi navetta su ferro frequenti. Un investimento anche in termini di sicurezza. Se le risorse oggi possono non essere un problema, si tratta solo di mettere in campo progettualità sostenibili. A tal fine sarebbe utile avviare subito una interlocuzione con Anas per un confronto sul monitoraggio che la società effettua sui viadotti che attraversano un’arteria che, soprattutto nei mesi estivi, è ad alto traffico».

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