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Cosenza, i Templari Federiciani ricordano il Generale Francesco Ferace nel giorno del suo compleanno
COSENZA – Oggi Francesco Ferace avrebbe compiuto 66 anni. Nato il 20 settembre 1959, il Generale dei Carabinieri si è spento prematuramente tre anni fa, nella sua casa di Napoli, all’età di 63 anni. La sua figura resta però vivida nella memoria della comunità calabrese e dell’Arma. Guidò il comando provinciale dei Carabinieri di Cosenza. Nel giorno dell’anniversario della nascita, a ricordarlo è Filomena Falsetta, Gran Priore del Sovrano Ordine Monastico Militare dei Cavalieri Templari Federiciani della Calabria
Francesco Ferace, instancabile impegno per i carabinieri
«Il nostro non vuole essere solo un richiamo alle origini, ma a tutto quello che ne è nato. La sua incrollabile fede e l’impegno instancabile per l’Arma, che considerava una fonte di bellezza inestinguibile, restano per noi un esempio». Ferace ripeteva spesso: «Il bello sta nel fare», una frase che racchiudeva il suo approccio alla vita e al lavoro: la bellezza non come condizione statica, ma come azione, passione e dedizione.
La sua carriera è segnata da battaglie indimenticabili: la lotta contro la corruzione, la guerra ai narcotrafficanti, la difesa dei commercianti vittime di estorsioni. Un lavoro accompagnato da una straordinaria capacità di ascolto, da un infallibile intuito investigativo e dall’adozione di metodi innovativi. Accanto alla preparazione e al rigore, emergevano sempre la sua umanità, l’entusiasmo e il senso del dovere. A Cosenza, dove ha guidato il Comando provinciale dell’Arma, ha lasciato un segno profondo, tanto da essere insignito della cittadinanza onoraria.
Comandante e cittadino onorario di Cosenza
«Vogliamo ricordarlo soprattutto come comandante e come cittadino onorario della nostra città – conclude Falsetta – perché ha infuso un forte senso di appartenenza e di sicurezza, diventando parte integrante della nostra comunità e della sua memoria collettiva. Ciò che è nato rimane sempre vivo. Buon compleanno, Colonnello».
Francesco Ferace, già generale di brigata nell’Arma dei Carabinieri, vantava curriculum di altissimo profilo, avendo svolto tra l’altro incarichi importanti nell’Arma anche a Vibo Valentia, Catanzaro, Roma Ostia e Cosenza, oltre ad essere stato ufficiale addetto nell’ufficio di coordinamento e pianificazione delle forze di polizia presso il ministero dell’Interno nel 2002 e nel 2003. Laureato in Giurisprudenza, Scienze della sicurezza e Scienze della sicurezza interna ed esterna, era iscritto all’albo dell’Ordine degli avvocati di Roma.
Napoletano verace con grande esperienza alle spalle, caratterizzata da numerosi successi – tra cui l’aver dato vita alla stagione di “Mani pulite” a Ostia – accettò la sfida di Cosenza con entusiasmo, ben consapevole che quell’etichetta di isola felice del panorama Calabria, tuttavia ha un suo sottobosco criminale e delinquenziale da non sottovalutare. Con i suoi uomini ha messo la firma alle più importanti operazioni contro la mala cosentina, disarticolando, sotto la regia del pool antimafia della Dda di Catanzaro, alcune fra le più pericolose e sanguinarie cosche locali, responsabili della violenta stagione del terrore degli anni ’80. Da comandante dell’Arma ha attivato anche un pool di carabinieri scelti per affidargli la gestione della task force operativa contro i componenti dell’anonima rapine e il risultato fu straordinario.
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