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Cosenza: corso di formazione professionale sospeso, l’appello di un padre al presidente Occhiuto

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Cosenza: corso di formazione professionale sospeso, l’appello di un padre al presidente Occhiuto

Quindici ragazze rischiano di perdere due anni di formazione dopo la sospensione del corso IEFP presso l’Ame Cosenza. Un papà scrive al presidente della Regione Calabria chiedendo un intervento umano e istituzionale

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formazione Roberto occhiuto

COSENZA – Una quesione burocratica che mette a rischio la formazione e il futuro di un gruppo di 15 studentesse, tra cui Maria Concetta, si trova improvvisamente senza corso di studi e senza certezze per il futuro. Le ragazze frequentavano un percorso triennale di istruzione e formazione professionale (IEFP) presso l’ente Ame Cosenza, finanziato dalla Regione Calabria. Dopo aver completato il primo anno – ci racconta il suo papà – e aver lasciato le scuole superiori tradizionali per intraprendere questa strada, si sono viste recapitare una comunicazione inattesa: dal 1° novembre il corso è sospeso, a seguito di una sentenza della Cassazione che ha riammesso un altro istituto precedentemente escluso dai finanziamenti regionali. Per reintegrare la scuola vincitrice del ricorso, la Regione avrebbe escluso l’Ame, lasciando di fatto senza continuità didattica le quindici allieve già iscritte e in regolare frequenza.

L’appello di un padre

Il genitore ha deciso di scrivere direttamente al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, chiedendo un intervento urgente per salvaguardare il percorso delle studentesse. “Mia figlia Maria Concetta e le altre 14 ragazze avevano trovato finalmente un progetto concreto, un corso che offriva una prospettiva professionale nella nostra amata Calabria”. “Hanno lasciato la scuola superiore per poter frequentare il corso, come previsto dal limite d’età di 17 anni. Ora, dopo un anno, si trovano senza nulla, con due anni scolastici praticamente buttati al vento. Mi chiedo come sia possibile non pensare a loro, umanamente prima ancora che giuridicamente”.

Nella sua lettera, Gabriele ricorda come la sua famiglia abbia sempre sostenuto le iniziative della Regione per i giovani, riconoscendo l’impegno del Presidente Occhiuto nel promuovere corsi e incentivi per trattenere i ragazzi sul territorio. Da qui la speranza che la vicenda possa trovare una soluzione che non penalizzi chi ha già intrapreso un percorso formativo autorizzato e avviato.

La richiesta: «Non chiediamo privilegi ma di non disperdere il futuro di 15 ragazze»

Il genitore ha allegato al suo appello anche il decreto di sospensione del corso e la risposta dell’ente Ame, chiedendo che la Regione valuti “una misura transitoria o una soluzione che consenta alle ragazze di completare gli studi”.  “Non chiediamo privilegi – aggiunge – ma solo di non disperdere il futuro di quindici giovani che hanno creduto nelle opportunità offerte dal loro territorio”. In attesa di chiarimenti ufficiali dalla Regione Calabria, le famiglie confidano che l’intervento del Presidente Occhiuto possa permettere alle ragazze di riprendere il loro percorso senza perdere un anno formativo. “Spero – conclude il papà di Maria Concetta – che il Presidente prenda a cuore questa situazione. Non si tratta solo di una questione burocratica, ma del futuro di giovani calabresi che vogliono costruire qui la loro vita professionale.”

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