VIBO VALENTIA – Antonio Di Marzo, 55enne di Tropea, in provincia di Vibo Valentia, e’ stato condannato, al termine del giudizio con rito abbreviato, a 2 anni e 4 mesi di reclusione per detenzione e porto in luogo pubblico di un’arma da sparo.
Era stata chiesta dal pm della Dda, Simona Rossi, una pena di 3 anni e 2 mesi di carcere, in quanto sembrava che l’uomo avesse cercato di agevolare l’associazione mafiosa denominata “clan La Rosa di Tropea”. Infatti, secondo l’accusa, nell’agosto del 2009, l’arma sarebbe stata ceduta ad un esponente del clan, Francesco La Rosa, dietro il compenso di 1.500 euro. Il gup distrettuale di Catanzaro, Giovanna Mastroianni, in seguito alle argomentazioni difensive esposte dall’avvocato Antonio Porcelli, avrebbe escluso l’aggravante mafiosa all’imputato. Antonio Di Marzo era stato gia’ arrestato il 19 dicembre del 2012 nell’ambito dell’operazione antimafia “Peter Pan” contro il clan La Rosa di Tropea.