CATANZARO – Sono due le persone offese che si sono costituite parte civile nel procedimento a carico del ginecologo Severino Ciaccio, 66enne catanzarese,
accusato di concussione per aver secondo le accuse chiesto indebiti pagamenti per visite mediche finalizzate a successivi interventi di interruzione di gravidanza. Le donne, assistite dagli avvocati Simona Longo e Vincenzo Cicino, si sono costituite oggi nel corso dell’udienza preliminare davanti al giudice Maria Rosaria Di Girolamo. Il pubblico ministero ha poi ribadito la richiesta di mandare il medico sotto processo, prima del rinvio all’udienza dell’11 giugno, quando dovrebbe concludere la difesa del medico, affidata all’avvocato Enzo Ioppoli, prima della decisione del gup che, lo scorso 11 aprile, ha accolto la richiesta del difensore di Ciacci e deciso così di riunire due distinti procedimenti a carico del ginecologo, che riguardano diverse vicende per le quali sono state avanzate due distinte richieste di processare l’uomo, ma per ipotesi di reato identiche. La prima richiesta di rinvio a giudizio per Ciaccio risale al maggio scorso, quando la Procura chiese che il medico, in servizio all’ospedale Pugliese di Catanzaro, fosse mandato sotto processo per essersi fatto pagare, sempre secondo le ipotesi d’accusa, dai 100 ai 120 euro per visite precedenti agli aborti, in almeno otto casi avvenuti dal 2006 al 2011. Il medico, secondo quanto emerso dalle indagini partite a seguito delle denunce delle pazienti, avrebbe chiesto il denaro a titolo di rimborso spese per la sua attività. Una secondo richiesta di rinvio a giudizio fu avanzata dalla Procura ad ottobre, al termine di indagini sulla vicenda di una ragazza straniera che denunciò di aver pagato a Ciaccio 120 euro per la visita precedente l’interruzione di gravidanza. In quel caso il medico, dopo aver saputo della denuncia della donna, presentò a sua volta una querela contro di lei sostenendo di non aver mai preso denaro per quella visita.