PALMI – Gare d’appalto vinte con minacce ed estorsioni.
I militari del Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri, unitamente a uomini delle Compagnie di Palmi e Gioia Tauro, nonchè del Noe di Perugia, hanno eseguito nella mattinata di oggi, nei comuni di Palmi (RC), San Ferdinando (RC) e Gubbio (PG), una misura cautelare personale in carcere nei confronti di Carmelo Ciccone, legale rappresentante della “RA.DI.” s.r.l con sede a Palmi (RC), nonchè vice presidente del Consorzio nazionale per il recupero degli imballaggi in plastica (Co.n.i.p.). Contestualmente è stata eseguita una misura relativa al sequestro della società (del valore stimato di circa 20 milioni), che si occupa della raccolta dei rifiuti nei comuni di Palmi (RC) e San Ferdinando (RC), ed in altri centri della Piana di Gioia Tauro. La misura emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia scaturisce dalle indagini condotte dal N.O.E., che avrebbero consentito di accertare a carico degli indagati, responsabilità in ordine al reato di turbata libertà degli incanti ed estorsione avvalendosi di minacce tipiche dell’associazione mafiosa. Al fine di aggiudicarsi la gara d’appalto per la gestione dei rifiuti del Comune di San Ferdinando (RC) per l’importo di circa1.200.000 euro ed in altri centri della zona, gli indagati avrebbero esercitato pressioni, con minacce, sulle ditte concorrenti, ed in particolare sul rappresentante della società Zetaemme di Sant’Agata del Bianco (RC) a ritirare l’avvalimento prestato a favore della societa’ Evergreen di Rizziconi (RC) altra partecipante alla gara. Le indagini traggono origine, dall’originario filone relativo all’operazione “Black Garden”. Le indagini avrebbero evidenziato una spartizione del territorio della provincia di Reggio Calabria, operata nel campo della raccolta dei rifiuti solidi urbani, che impediva di “sconfinare” nei territori altrui per la partecipazione alle relative gare d’appalto, intervenendo, come nel caso dell’appalto per la gestione dei rifiuti del Comune di Palmi (RC) (per l’importo di circa 5.500.000 euro), anche su ditte siciliane che partecipavano a gare nella provincia, avvalendosi di personaggi affiliati a “Cosa Nostra” siciliana, per sondare il terreno e prendere informazioni utili sulla ditta che aveva presentato un’offerta per la gara. L’arrestato espletate le formalità di rito è stato tradotto presso la casa circondariale di Palmi. I beni sequestrati sono stati affidati ad un custode amministratore, che li gestirà nel periodo di vigenza del sequestro, assicurandone la funzionalità.