Tirreno
Cipolla rossa di Tropea e inquinamento in mare, Molinaro: «L’agricoltura non c’entra»
COSENZA – Nel corso dell’estate la cipolla rossa di Tropea è finita al centro di mirati controlli, stabiliti dal Procuratore della Repubblica di Paola, Domenico Fiordalisi per comprendere se davvero la produzione creasse problemi di inquinamento nel mar Tirreno, nei territori tra la provincia di Cosenza e quella di Catanzaro. Nel mirino soprattutto l’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti oltre i limiti che finirebbero in mare attraverso la rete delle acque bianche, causando danni ambientali.
Della questione si è interessato il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Pietro Molinaro che aveva specificato che la cipolla rossa di Tropea non doveva essere usata “come capro espiatorio dei problemi ambientali” associandola “a pratiche scorrette o a dinamiche estranee alla filiera agricola”. A distanza di alcune settimane e dopo le analisi condotte dall’Arpacal, su alcuni fossi di scolo, Molinaro chiarisce che, come aveva anticipato, non sono affatto gli agricoltori ad inquinare il mare.

Social