CIVITA (CS) – Cinque anni fa la Calabria, ma più in generale l’intero Paese, è stato travolto da una di quelle tragedia che lasciano un segno indelebile nella collettività e soprattutto nelle famiglie delle vittime. Sono trascorsi infatti, cinque anni dalla tragedia del Raganello nella quale morirono dieci persone.
Come ogni anno da quel giorno, la città alle pendici del Pollino organizza delle commemorazioni per ricordare una tragedia immane. Da un punto di vista giudiziario è in corso, presso il Tribunale di Castrovillari, il processo che dovrà chiarire quanto accaduto, cosa non ha funzionato ed accertare eventuali responsabilità. Anche le famiglie delle vittime attendono che si chiuda questa parentesi anche sotto questo punto di vista. Intanto le gole del Raganello, dopo ben cinque anni, restano sotto sequestro.
La Regione Calabria ha stanziato un finanziamento per mettere in sicurezza esternamente le gole. Ma resta il sequestro, che, di fatto, blocca l’economia della zona. La città di Civita, infatti, ha sempre puntato sul turismo ambientale ed anche il sindaco, Alessandro Tocci, ha chiesto il dissequestro.
Lo stesso primo cittadino, infatti, ha più volte dichiarato di non aver mai dimenticato la tragedia, ma di voler ridare alla sua città la possibilità di puntare sul turismo ambientale, da sempre il motore dell’economia per Civita.
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