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Carcere di Cosenza: Fp Cgil scrive al prefetto «incontro urgente, situazione gravissima»

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Carcere di Cosenza: Fp Cgil scrive al prefetto «incontro urgente, situazione gravissima»

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COSENZA – Il sindacato Fp Cgil ha chiesto al prefetto, Vittoria Ciaramella, un incontro urgente per rappresentare la gravissima situazione in cui versa l’Istituto penitenziario di Cosenza. “La Casa Circondariale è carente di circa 40 unità di Polizia Penitenziaria, rispetto alla pianta organica prevista dal DM. 2 ottobre 2017, di suo già carente per l’adeguata copertura dei posti di servizio atti a garantire la sicurezza interna ed esterna. L’elevata presenza di detenuti – scrivono il coordinatore regionale Fp CGIL Polizia Penitenziaria, Angelo Boeti, e per la segreteria generale Fp Cgil Cosenza, Dora Perrotta – che attualmente sfiora un numero pari a 267, sta ancora una volta determinando un grave sovraffollamento della struttura divenuta impossibile da gestire”.

“Si fa presente – scrivono Boeti e Perrotta – che il servizio di sentinella che dovrebbe essere svolto su un muro di cinta dotato di n. 6 garitte è stato ridotto nel corso degli anni ad un posto di servizio, quasi sempre soppresso per sopperire le assenze del personale, con la conseguenza che ormai da diversi anni tale servizio viene espletato solo durante le ore in cui vengono effettuate i passeggi e/o il campo sportivo. All’interno dell’istituto è altresì impossibile accompagnare i detenuti durante gli spostamenti a vario titolo (visite mediche, somministrazione di terapia metadonica, magazzino-casellario, colloqui matricola, etc) con il rischio di rendere pregiudizievole anche la garanzia dei divieti di incontro tra i detenuti di diversi circuiti detentivi (Alta e Media Sicurezza; clan contrapposti, se si considera il contesto territoriale calabrese e non solo) e comunque un potenziale nocumento dell’incolumità delle poche unità di Polizia Penitenziaria e di tutti coloro che accedono in Istituto (avvocati, docenti, medici e volontari ex art. 17 o 78 OP, sempre presenti nell’arco della giornata)”.

Detenuti ‘psichiatrici’ o violenti 

“Bisogna altresì evidenziare – proseguono i rappresentanti sindacali – che fra gli assegnati presso la Casa Circondariale di Cosenza vi è un’altissima presenza di soggetti con gravi problematiche di carattere psichiatrico per i quali la struttura non è idonea a garantire un presidio psichiatrico h24 atto a tutelare la loro salute e che spesso hanno comportamenti autolesivi e dovrebbero avere una strettissima sorveglianza”.

“Sono presenti soggetti che manifestano comportamenti violenti, istigatori e sopraffattivi nei confronti di altri detenuti e che nel recente passato sono sfociati in aggressioni al personale di Polizia Penitenziaria finito al pronto soccorso. Inoltre, il Servizio sanitario presente all’interno del penitenziario dovrebbe essere dedicato alle specifiche necessità dei detenuti e offrire loro un’assistenza sanitaria più qualificata. Con le sue croniche carenze, invece, ha di fatto aggravato il lavoro del Nucleo Traduzione e Piantonamenti, incrementando il trasferimento presso il nosocomio per le cure necessarie”.

“Il continuo andirivieni di detenuti in transito sul territorio costringe l’effettuazione delle traduzioni con un risicato numero di unità di personale della Polizia Penitenziaria e a volte, forse anche, al di sotto dei livelli di sicurezza con gli annessi rischi, specie quando ci si trova nei locali degli ospedali in presenza dei cittadini comuni e nel dedalo di corridoi. Lo stato di criticità, più volte denunciato dalla nostra Organizzazione Sindacale, mette in risalto la crescita esponenziale di aggressività dei detenuti, che comporta un grande e sempre crescente numero di episodi di auto ed eterolesionismo e, come già detto, di aggressioni ai danni del personale di Polizia Penitenziaria, in alcuni casi con conseguenze gravi”.

Carcere-Cosenza-Sergio-Cosmai-

Il lavoro della Polizia Penitenziaria

“Ciò nonostante, il lavoro della Polizia Penitenziaria in forza alla Casa Circondariale di Cosenza continua con immutata abnegazione. Il personale della Polizia Penitenziaria di Cosenza è perfettamente conscio dell’importantissimo mandato istituzionale; resiste alle molteplici difficoltà e ai turni massacranti, con copertura di due o tre posti di servizio contemporaneamente anche in corrispondenza dei punti nevralgici di contatto con persone esterne (docenti, difensori , ministeri di culto, volontari ex art.17 e 78), con servizi di piantonamento che sfiorano le dodici (12) ore a fronte delle sei (6) previste, con tutti i rischi che questo comporta e per tali motivi, chiede aiuto. È però lecito domandarsi se tutto questo sia giusto! Se sia giusto che queste persone debbano essere svilite e sfinite nelle loro energie ed esposte gratuitamente a grave rischio per l’incolumità personale! È lecito se tutto questo porti a qualcosa! E a che cosa?”.

“Si guarda con grande preoccupazione all’imminente periodo estivo, durante il quale, con il piano ferie da garantire, ci sarà un’ulteriore diminuzione di personale di Polizia Penitenziaria presente e un considerevole aumento del rischio eventi critici. La situazione ormai è notevolmente grave da costituire un pericolo per l’incolumità degli operatori e la sicurezza dell’istituto, e la Direzione non sembra, nonostante i tentativi effettivamente messi in atto, disporre degli strumenti necessari per ottenere dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria l’invio di un congruo numero di unità di personale presso l’Istituto Penitenziario di Cosenza”.

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