Provincia
Campotenese: da struttura ricettiva a centro per migranti. Comune, residenti e commercianti dicono No
L’amministrazione incontra la comunità che da tempo è votata al turismo e all’agroalimentare di qualità, che si dice preoccupata. Donadio: “Chiesto un incontro con il Prefetto, questo territorio ha un’altra storia”
MORANO CALABRO (CS) – Per tutti oggi, Campotenese è la porta del Parco nazionale del Pollino, punto di snodo per andare alla scoperta dell’area verde più grande d’Europa, votata da tempo a turismo e agroalimentare di qualità. Eppure le sorti dell’altopiano che ricade nel Comune di Morano Calabro, da qui a poco, potrebbero cambiare.
A destare preoccupazione tra i residenti della zona e gli imprenditori che, da anni hanno scelto di restare e operare a Campotenese, è infatti, l’ipotesi della possibile apertura di un centro di prima accoglienza per migranti. Nelle ultime settimane si è palesata infatti, la possibilità che una nota struttura ricettiva dell’altopiano, potrebbe essere trasformata in un centro di prima accoglienza straordinaria.
Una possibilità che ha creato preoccupazione e timore nella comunità di Campotenese votata al turismo e all’agricoltura di qualità, che da tempo, e con enormi sacrifici, sta lavorando per la promozione e valorizzazione del territorio, obiettivi questi che inevitabilmente verrebbero compromessi da una scelta del genere.
Il No dunque, ad uno “stravolgimento” di questo tipo arriva compatto da tutti: cittadini ed operatori economici. Una contrarietà che non è di carattere ideologico ma di opportunità. Un territorio come quello di Campotenese, dove mancano i servizi essenziali, da un presidio sanitario a quello di sicurezza, oltre che di trasporto pubblico, ad oggi è del tutto inadeguato a poter realizzare un progetto di accoglienza sociale serio ed integrato.
A Campotenese un centro d’accoglienza? Il Comune incontra i cittadini
È a causa di questi timori che ieri sera, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Mario Donadio, affiancata da Vincenzo Ventura in rappresentanza del Parco nazionale del Pollino, ha incontrato la comunità di Campotenese e ha spiegato a cittadini, operatori economici e titolari di attività ricettive presenti, lo stato delle cose. Il Comune ha precisato che al momento si tratta solo di una ipotesi e che nessuna comunicazione ufficiale è giunta dalla Prefettura, organo statale che ha competenza sulla gestione dei centri di accoglienza, negli uffici comunali.
L’amministrazione, presente in maniera compatta dall’incontro, ha raccolto il malumore e la preoccupazione della comunità e ha detto in maniera chiara che, cittadini ed operatori economici, non saranno lasciati soli: “Siamo al vostro fianco, continueremo a lavorare lungo la strada che avete iniziato a tracciare”.
La linea è comune, ed il sindaco si è dimostrato pronto a far conoscere, quelle che sono le posizioni della comunità al prefetto. Ha annunciato, infatti, di aver già chiesto un incontro con il Prefetto di Cosenza, Rosa Maria Padovano, per avere maggiori informazioni a riguardo e comprendere qual è la volontà dell’organo di governo, rispetto ad una proposta avanzata da proprietari e gestori. Un incontro al quale parteciperà anche il commissario del Parco nazionale del Pollino, Luigi Lirangi.
“Non siamo contrari all’accoglienza”
Donadio ha specificato che Morano Calabro non è contraria all’accoglienza che va fatta però, con gli strumenti adeguati. Il messaggio sarà unico e compatto: “A Campotenese c’è una comunità unita che è contraria ad un progetto del genere perché non ci sono le condizioni adatte. Campotenese che ha scelto di votare il suo territorio ad altro, e non vuole essere ostaggio di scelte calate dall’alto, continuando verso la vocazione turistica e della filiera agroalimentare”.
Il primo cittadino è chiaro: “Il No è al business dell’accoglienza e allo sfruttamento dell’immigrazione. Questa terra non ha mai chiuso le porte a nessuno, ma c’è da tenere presente che l’accoglienza va fatta nei luoghi che ne hanno gli strumenti e le condizioni. Questa terra ha altri progetti, ha un’altra storia: quella del turismo e dell’agroalimentare di qualità. Ed è questo diremo al prefetto”.
Anche se al momento non ci sono gli strumenti adatti per poter parlare in maniera concreta, Donadio ha concluso che da parte dell’amministrazione di Morano Calabro “sarà seguita ogni tipo di azione e strategia che permetterà di raggiungere l’obiettivo”.



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