CROTONE – Prosegue l’inchiesta sul naufragio di Cutrone, con i primi indagati per i presunti ritardi nei soccorsi. I carabinieri stanno eseguendo una serie di perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica di Crotone nelle sedi di Frontex, della Guardia di finanza e della Guardia costiera per far luce sul naufragio del barcone carico di migranti avvenuto il 26 febbraio scorso davanti la costa di Cutro in cui sono morte 94 persone e c’è stato un numero imprecisato di dispersi. Il sostituto procuratore Pasquale Festa, titolare dell’inchiesta, ha delegato le perquisizioni ai carabinieri del Nucleo operativo del Comando provinciale di Crotone .
I sequestri stanno riguardano computer e telefoni cellulari nei quali, secondo gli inquirenti, potrebbero trovarsi indicazioni diverse (evidentemente fin qui non fornite volonariamente) e utili alla ricostruzione dei fatti.
Gli accertamenti in corso hanno lo scopo di verificare, in particolare, cosa non abbia funzionato, eventualmente, nel sistema che avrebbe dovuto garantire assistenza al barcone sul quale si trovavano i migranti e di ricostruire la filiera delle competenze da parte di chi sarebbe dovuto intervenire per soccorrere le persone che si trovavano sull’imbarcazione, evitando così che si schiantasse a poca distanza dalla spiaggia.