CATANZARO – Sono già 375 mila i casi stimati in Italia, per un totale di circa 1.264.000 a partire dall’inizio della sorveglianza ministeriale dei primi giorni del mese di ottobre.
L’influenza stagionale decolla notevolmente non risparmiando la Calabria, con un sostanziale aumento dei casi di raffreddamento e dei malanni da virus parainfluenzali con l’influenza vera e propria che pur non essendo ancora in fase epidemica, comincia a correre con una curva simile a quella dell’anno scorso quando ci fu il boom di casi. Le previsioni ministeriali ci dicono che potrebbe diventare prevalente già fra un paio di settimane.
Per cercare di contrastare i virus antinfluenzali in Calabria dai primi giorni del mese di novembre si è ufficialmente aperta la campagna vaccinale antinfluenzale 2023-2024.
L’influenza infatti rappresenta un serio problema di Sanità Pubblica e una rilevante fonte di costi diretti e indiretti per la gestione dei casi e delle complicanze della malattia, ed è tra le poche malattie infettive, che, di fatto ogni individuo sperimenta più volte nel corso della propria esistenza. Rappresenta una malattia respiratoria che può manifestarsi in forme di diversa gravità che in alcuni casi, possono comportare il ricovero in ospedale e anche la morte. Alcune fasce di popolazione, come i bambini piccoli e gli anziani, possono essere maggiormente a rischio di gravi complicanze influenzali come polmonite virale, polmonite batterica secondaria e peggioramento delle condizioni mediche pregresse.
Il presidente regionale delegazione Calabria della Società italiana di Promozione della salute dott. Giuseppe Furgiuele, interviene così sulla campagna vaccinale antinfluenzale 2023-2024: “Le previsioni sull’andamento dell’epidemia stagionale di influenza danno segnali di rialzo nell’incidenza per cui è importante sottoporsi alla somministrazione del vaccino antinfluenzale”.
L’influenza è molto contagiosa
La trasmissione del virus è infatti piuttosto veloce tra gli individui, si trasmette soprattutto per via aerea attraverso le particelle respiratorie che emettiamo quando parliamo, starnutiamo o tossiamo. La circolare del ministero della Salute raccomanda di effettuare la vaccinazione antinfluenzale a tutti i soggetti nella fascia di età 6 mesi-6 anni, alle persone di età maggiore o uguale a 6 anni e minore di 60 anni con malattie croniche, alle persone oltre 60 anni, alle donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano in gravidanza e nel periodo “postpartum”, ai familiari e contatti (adulti e bambini) di soggetti ad alto rischio, a coloro che svolgono professioni sanitarie e al personale delle Forze dell’Ordine. A tutte queste persone viene offerto gratuitamente.
Si ricorda che il vaccino antinfluenzale può essere erogato dai medici di Medicina generale, i pediatri di libera scelta e i centri vaccinali delle Asp. “A sostegno di una corretta somministrazione del vaccino” conclude il dott. Furgiuele – si evidenzia che i vaccini inducono lo sviluppo di anticorpi circa due settimane dopo la loro somministrazione (10-14 giorni secondo l’ECDC) a tal fine idealmente la somministrazione del vaccino in queste settimane permetterebbe l’immunizzazione prima dell’arrivo delle festività periodo comunemente associato all’inizio della fase epidemica.