COSENZA – E’ polemica in Calabria sulla decisione di concedere il bonus per l’acquisto di libri scolastici a famiglia con ISEE sotto i 6mila euro. A intervenire è il sindacato USB Cosenza che spiega come i ” buoni libro dovrebbero rappresentare un fondamentale contributo economico per le famiglie con studenti in difficoltà finanziarie. L’assegnazione di questi buoni segue le direttive stabilite dalla Regione e si basa sull’ISEE della famiglia. In questi giorni la regione Calabria ha approvato le norme che regolano l’accesso ai buoni libro e quasi contemporaneamente il Piano Regionale per il Diritto allo Studio, che serve a corrispondere economicamente alle esigenze dei Comuni che devono programmare ed organizzare i servizi per l’accesso e la frequenza all’istruzione (assistenza ed attrezzature per l’inserimento degli alunni disabili, contributi buoni per mensa, traposto scolastico, scuola in ospedale e istruzione a domicilio, ecc.). Ovviamente gli studenti che beneficiano
maggiormente di questo Piano sono quelli appartenenti a famiglie più svantaggiate economicamente e che vivono condizioni di particolare fragilità economica.
Nelle condizioni di disagio strutturale sul piano occupazionale, – prosegue il sindacato – nel proliferare del lavoro nero e povero, nella disomogeneità del suo tessuto sociale, fattori che posizione la nostra sempre e inconfutabilmente tra le ultime regioni, questo è un impegno ineludibile che non può mai essere trascurato. Perciò sorprende assai come l’Amministrazione Regionale assuma criteri per cui potranno accedere al “buono libro” solo i nuclei familiari che non superano i 6000 euro di ISEE. Appare proprio contraddittorio che da un lato si sbandieri il Piano affermando la necessità di dare assistenza a chi vive situazioni di disagio e dall’altra si stabilisce che può accedere ai “buoni libro” solo chi non supera quella soglia. Eppure ci troviamo davanti ad una crescita consistente del costo scolastico annuale, che rappresenta una voce importante dei già magri bilanci familiari. Si parla di un aumento del 4% (ma ad occhio a noi pare anche di tanto superiore) della crescita della spesa per i libri e tutto il corredo necessario per la scuola.
Ma perché, chi ha un ISEE di 7000 € può permettersi una spesa media di 400/ 500 € per l’acquisto dei libri, aggiungendo altre somme per l’acquisto di tutto il materiale scolastico? Una decisione che appare assurda, anche rispetto ad altre Regioni dove il tetto ISEE previsto è il doppio o più! Questa scelta limita notevolmente il diritto all’Istruzione per i ragazzi e le ragazze di migliaia di famiglie.
La scelta della soglia ISEE a 6000 euro provocherà un esito ben preciso: si terrà fuori una sacca sempre più alta di poveri dal diritto allo studio, allargando sempre di più le disuguaglianze all’interno della regione e con le altre regioni italiane.
La Regione Calabria deve porre in essere le condizioni per correggere l’ISEE aumentando e non di poco la soglia dei 6000 euro in modo da dare a tutti coloro che si trovano in una condizione di difficoltà di poter accedere ad una scuola che possa fornire gli strumenti e i materiali didattici su cui costruire il futuro di ogni giovane. Almeno – conclude USB – se non si vuole che gli abbandoni scolastici, in questa regione sempre più in aumento, non vadano ad alimentare ulteriormente povertà, esclusione, marginalità, fenomeni di illegalità”.