Una vasta operazione dei carabinieri è in corso dalle prime ore di oggi nei comuni di Oppido Mamertina, Taurianova, Varapodio, Palmi e Terranova Sappo Minulio nei confronti di un gruppo di presunti furbetti del cartellino.
REGGIO CALABRIA – I carabinieri hanno avviato dalle prime luci dell’alba un blitz per l’esecuzione di ventiquattro misure cautelari nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili dei reati di concorso in false attestazioni, con modalità fraudolenta, della presenza in servizio e truffa aggravata e continuata in danno di Ente Pubblico.
Sono dipendenti del Comune di Oppido Mamertina le persone alle quali i carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno notificato misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Palmi, su richiesta della Procura della Repubblica. Si tratta di 4 ordini di custodia cautelare agli arresti domiciliari e di 20 obblighi di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Gli indagati sono accusati di concorso in false attestazioni, con modalità fraudolenta, della presenza in servizio e truffa aggravata e continuata in danno dell’ente pubblico di appartenenza.
Dalle indagini sarebbe emersa la piena responsabilità di tutti gli indagati, i quali attestavano falsamente la presenza in servizio e poi, violando i doveri inerenti alla loro qualità di dipendenti del Comune, omettevano di prestare servizio e facevano risultare fittiziamente la loro presenza in ufficio.
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I particolari delle indagini
Si allontanavano dall’ufficio, in orario di servizio, praticamente tutti i giorni, soprattutto di martedì quando si tiene il mercato settimanale. Un modus operandi, quello dei furbetti del cartellino di Oppido, che vedeva i dipendenti “infedeli”, timbrare regolarmente il badge all’ingresso – in alcuni casi uno lo faceva anche per i colleghi – e poi uscire per sbrigare le proprie faccende.
Le indagini sono partite nel novembre scorso dopo avere notato alcuni dipendenti comunali aggirarsi per le vie cittadine in orario di ufficio. Dalle successive investigazioni portate avanti con l’installazione di un sistema di videosorveglianza per monitorare la macchinetta marcatempo e gli ingressi in Municipio e servizi di osservazione e pedinamento per le vie cittadine, è emerso il comportamento fraudolento messo in atto con modalità estremamente disinvolte. E’ così emerso che molti degli indagati si assentavano sistematicamente dal luogo di lavoro venendo osservati dai carabinieri nelle piazze e nelle vie adiacenti il Palazzo Comunale mentre si aggiravano per negozi, facevano la spesa al mercato, erano impegnati in attività di pulizia domestica o si intrattenevano con conoscenti ed amici. Per accertare le assenze ingiustificate i carabinieri hanno anche acquisito tutta la documentazione relativa ai dipendenti con l’elenco delle timbrature, certificati di malattia e permessi per confrontarla con le risultanze delle indagini.
Codacons: “furbetti devono risarcire gli utenti”
“Se saranno accertati gli illeciti ipotizzati dalla Procura di Palmi, i furbetti del cartellino dovranno risarcire i cittadini per i danni loro arrecati”. E’ quanto riporta una nota del Codacons che interviene sul caso dei 24 dipendenti comunali di Oppido Mamertina coinvolti nell’inchiesta per assenteismo sul lavoro: “Si tratta di reati che, se confermati – afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – avrebbero ripercussioni dirette per gli utenti. Il danno per i cittadini è duplice: da un lato i servizi resi dagli enti pubblici dove lavoravano i 24 dipendenti hanno subito un peggioramento a causa dell’assenza ingiustificata dei lavoratori dagli uffici, dall’altro vi è uno spreco di soldi pubblici, in quanto i dipendenti infedeli percepiscono stipendi senza lavorare”.
“Per tale motivo il Codacons, che si costituirà parte offesa nel procedimento – riporta ancora la nota – chiede il licenziamento immediato dei ‘furbetti del cartellino’ e l’avvio di azioni di recupero delle retribuzioni percepite negli anni dai dipendenti disonesti, soldi che dovranno rientrare nelle disponibilità della collettività”.