REGGIO CALABRIA – Sei persone sono state arrestate dai Carabinieri di Reggio Calabria che a San Ferdinando hanno eseguito stamani un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip a vario titolo per reati di estorsione e intestazione fittizia di beni, aggravati dalla metodologia mafiosa.
Tra i sei arrestati vi sono anche due agenti della Polizia municipale di San Ferdinando. Le misure restrittive, chieste dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, giungono a conclusione dell’indagine condotta sulla cosca di ‘ndrangheta “Bellocco” e che gia’ lo scorso 27 marzo aveva portato, con l’operazione denominata “Tramonto”, all’esecuzione di 7 misure cautelari in carcere e al sequestro di beni per un valore di circa 800 mila euro. Riguardo alla posizione dei due pubblici ufficiali, ossia il comandante e un agente della Polizia municipale di San Ferdinando, viene loro contestato di avere agevolato la cosca Bellecco nella intestazione fittizia del bar “Blue Marine”. I particolari dell’operazione saranno illustrati alla stampa nel corso della conferenza stampa che il procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, terra’ in mattinata presso il comando provinciale dei Carabinieri. “Oggi il fronte piu’ significativo e’ individuare le mele marce, gli imprenditori collusi e la politica asservita alle cosche”. Lo ha detto il procuratore capo di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho, illustrando nel corso di una conferenza stampa tenuta presso il comando provinciale dell’Arma, l’operazione condotta stamani dai Carabinieri, che hanno eseguito sei arresti a San Ferdinando, due dei quali hanno visto destinatari di ordinanza restrittiva il comandante e un agente della locale polizia municipale. I due sono accusati di falsita’ in atto pubblico e favoreggiamento aggravati dalla finalita’ di agevolare la cosca mafiosa, in quanto in occasione di un sopralluogo presso un bar di San Ferdinando avrebbero redatto un verbale di accertamento in cui si da’ luogo della presenza sul posto di una persona, secondo l’accusa l’intestatario fittizio, che in realta’ non era presente, e non si da’ conto della presenza di Domenico Bellocco, che sempre secondo l’accusa era li’ per gestire il bar in quanto occulto titolare. Nel corso delle indagini sono emersi anche altri elementi che hanno portato alcuni degli altri arrestati ad essere accusati di estorsione ai danni del titolare del ristorante “La rosa dei venti”, il quale doveva elargire pranzi e cene senza che quei “clienti” pagassero alcunche’. Gli arrestati, a vario titolo accusati di estorsione continuata aggravata dal metodo mafioso; concorso in intestazione fittizia di beni aggravata dal metodo mafioso; concorso in falsita’ ideologica commessa dal Pubblico Ufficiale in atti pubblici aggravata dal metodo mafioso; concorso in favoreggiamento aggravato dal metodo mafioso; sono: Aurora Spano’, rosarnese di 66 anni, in atto detenuta (moglie del presunto capo della omonima cosca di San Ferdinando, Giulio Bellocco); Antonio Bellocco, detto Toto’, 25enne nato a Taurianova, in atto detenuto; Domenico Bellocco, 32enne nato a Taurianova; Aneta Brewczynska, 38enne nata in Polonia; Giuseppe Stucci, detto “Vito”, 59enne nato a Rosarno, Comandante della Polizia Municipale del Comune di San Ferdinando; Giuseppe Spano’, detto “Pino”, 44enne nato a Vibo Valentia, agente della Polizia Municipale del Comune di San Ferdinando (nipote di Aurora Spano’).