Acqua pubblica anche in Calabria, raccolta firme per ‘licenziare’ Sorical

REGGIO CALABRIA – Oltre 10 mila firme sono state depositate nella Segreteria generale del Consiglio regionale, a Palazzo Campanella, a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare “Tutela, il governo e la gestione pubblica del ciclo integrato dell’acqua”.

L’annuncio e’ stato dato durante una conferenza stampa promossa dal Coordinamento calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri” e tenutasi nella sala “Giuditta Levato” dove e’ stato illustrato lo spirito della proposta che ha gia’ ottenuto l’adesione di 13 Comuni calabresi. Il Coordinamento calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”, che ha consegnato al Consiglio regionale le firme raccolte a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare avente come oggetto la “Tutela, il governo e la gestione pubblica del ciclo integrato dell’acqua”, parla di “risultato importante, cui va aggiunto il formale accoglimento da parte di 12 consigli comunali (Acquaformosa, Carlopoli, Casole Bruzio, Castrovillari, Celico, Maida, Mendicino, Saracena, Serra Pedace, Sersale e Spezzano Piccolo,) e due giunte comunali (Amantea e San Pietro in Guarano), e l’adesione convinta di diversi amministratori comunali, provinciali e regionali. E’ la dimostrazione lampante – afferma il comitato – che anni di mobilitazione a livello nazionale e regionale, grazie anche alla “storica” campagna referendaria del 2011, hanno reso palese l’impossibilita’ di monetizzare la gestione di un bene fondamentale come l’acqua, incardinandola in un freddo bilancio economico. A favorire questa presa di coscienza nella nostra regione e’ stata paradossalmente proprio la societa’ che gestisce le forniture idriche ai comuni, la Sorical, e la sua azionista privata, la francese Veolia. La Sorical, attualmente in liquidazione, da quando ha fatto la sua entrata in scena ha inanellato – scrive il comitato – una serie di scandali, rimanendo coinvolta in diverse inchieste, tra cui ricordiamo per la sua drammatica attualita’ l’accusa di avvelenamento colposo dovuta alla gestione dell’invaso dell’Alaco e alla distribuzione nelle reti idriche vibonesi di acqua non potabile”. L’obiettivo che la legge di iniziativa popolare si prefigge “e’ di chiudere definitivamente la stagione della privatizzazione dell’acqua nella nostra regione, sancendo finalmente che l’acqua e’ un diritto inalienabile e inviolabile della persona, e che la sua gestione deve essere sottratta al mercato, in quanto servizio pubblico di interesse generale. Con questo progetto di legge – spiega il comitato – si intende dare un’organizzazione diversa, ridisegnando i vecchi ATO in base ai bacini idrogeografici, allargando alla partecipazione dei cittadini e dei lavoratori del settore i momenti decisionali e di controllo, e affidando le attuali competenze della Sorical a un’azienda speciale pubblica, l’ABC (Acqua Bene Comune) Calabria”. “La proposta di legge – si fa rilevare – vuole garantire la fornitura di un quantitativo minimo vitale, individuato in 50 litri procapite, e prevede l’istituzione di fondi per l’incentivazione della ripubblicizzazione a livello comunale e per il sostegno dell’accesso all’acqua potabile nel mondo”. I principi fondamentali alla base di questa iniziativa popolare, sostiene sempre il comitato, “cozzano con la proposta di legge per il riordino del servizio idrico in Calabria, licenziata dalla Giunta regionale e attualmente in discussione nella IV Commissione regionale: non e’ accettabile che il Consiglio regionale ignori non solo gli oltre 10mila calabresi che hanno aderito a questo progetto di legge, ma i 780mila che hanno votato si’ alla ripubblicizzazione dei servizi pubblici e no alla possibilita’ di trarre profitti dall’acqua. E’ importante percio’ che venga accolta la richiesta di audizione dei comitati, in modo da poter sottolineare quei punti che contrastano con gli esiti referendari e con la volonta’ popolare”. La battaglia per l’acqua pubblica non termina con la consegna delle firme, e il comitato “Bruno Arcuri” fa sapere di lavorare a due appuntamenti. Il primo e’ previsto per la fine del mese di luglio a Carlopoli, il comune del quale Bruno Arcuri era sindaco: domenica 28 luglio i comitati calabresi per l’acqua pubblica si incontreranno all’Abbazia di Corazzo, insieme alle altre soggettivita’ regionali impegnate nella difesa dei beni comuni, “per rilanciare un’azione sinergica contro la svendita di beni e servizi pubblici, cui siamo costretti ad assistere a causa di due fattori determinanti, da una parte l’ubriacatura privatizzatrice che ancora pervade diversi amministratori, e dall’altra la mannaia del patto di stabilita’ che taglia le gambe a chi vorrebbe amministrare diversamente”. Proprio agli amministratori e’ invece dedicato il secondo appuntamento che si sta organizzando per fine settembre a Reggio Calabria – al quale e’ prevista la presenza del costituzionalista Alberto Lucarelli – e che si pone l’obiettivo di creare un coordinamento tra quei Comuni che vedono nella gestione pubblica dell’acqua, e dei servizi locali in generale, l’unica possibilita’ per poter amministrare degnamente in nome e nell’interesse dei cittadini”.

 

“Questa mattina il Comitato calabrese per l’Acqua Pubblica “Bruno Arcuri” depositerà le firme raccolte a sostegno della proposta di legge per la ripubblicizzazione del sistema idrico calabrese presso il Consiglio regionale. E’ una buona e bella notizia: da tempo assistiamo all’agonia della Sorical messa in liquidazione dopo la fuga del socio privato Deolìa e all’assenza di prospettive da parte della attuale Giunta regionale per un settore strategico e decisivo per la vita della regione e dei suoi cittadini. La privatizzazione e lo spezzettamento del sistema idrico regionale non hanno funzionato. A pagarne le spese sono stati innanzitutto i cittadini calabresi che hanno subito tariffe alte mentre in molte realtà le reti idriche sono rimaste fatiscenti, lo spreco dell’acqua incredibile e la depurazione assolutamente non funzionante. L’attività del Comitato e la proposta di legge di iniziativa popolare mettono con forza nell’agenda politico – istituzionale della Regione il tema dell’acqua pubblica e offrono un concreto terreno di confronto su cui misurarsi. SEL è stata protagonista in Italia ed anche in Calabria del referendum che ha sancito il principio dell'”Acqua Bene Comune” e su questa strada proverà a dare ancora il suo contributo. Nei prossimi giorni – conclude Speranza –  come Sel regionale incontreremo il Comitato e valuteremo insieme le iniziative da portare avanti per la salvaguardia di quell’immenso patrimonio per la nostra regione che è l’Acqua Pubblica”.

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