Carabinieri sequestrano dopo un anno di indagini la struttura pericolosa per la salute pubblica.
LOCRI (RC) – Un deposito illecito di rifiuti speciali pericolosi è stato sequestrato a Locri dai carabinieri. Il decreto emesso dal Tribunale di Locri è scaturito da indagini volte a contrastare il traffico illecito di rifiuti sul territorio. I militari dopo un controllo eseguito nel mese di giugno 2015 con i colleghi del Nucleo Operativo Ecologico di Reggio Calabria, avrebbero riscontrato che l’attività della ditta “New Ecology” di Locri, finalizzata alla raccolta ed allo smaltimento dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo, era illegittima. Cio’ in quanto il deposito dei rifiuti speciali e’ risultato totalmente privo di: celle frigorifere, necessarie nel periodo da maggio a settembre alla conservazione dei rifiuti speciali stoccati; etichettatura dei rifiuti, particolarmente importante, secondo gli inquirenti, considerata la natura pericolosa dei rifiuti trattati, che dovrebbero essere smaltiti nelle 48 ore in caso di assenza di dispositivi refrigeranti; indicazioni delle aree dedicate ai singoli rifiuti, accumulati invece in un unico ambiente, senza particolare accortezza.
I Carabinieri, dunque, avrebbero verificato che l’attivita’ di gestione rifiuti della ditta New Ecology e’ stata svolta con modalita’ inadeguate e potenzialmente pericolose per la salute pubblica, tanto che il locale adibito a deposito e’ risultato essere un’abitazione privata, situata nel centro cittadino. La proprietaria, parente del titolare della ditta, non aveva mai richiesto il relativo cambio di destinazione d’uso e, pertanto, il locale era assolutamente non idoneo a custodire i rifiuti speciali sanitari raccolti dall’azienda. Ulteriori accertamenti svolti dai militari della Compagnia di Locri avrebbero consentito di stabilire che i provvedimenti autorizzativi rilasciati dalla Provincia di Reggio Calabria, erano viziati poiche’ i dirigenti della ditta New Ecology avevano prodotto atti falsificati e, in alcuni casi, inesistenti che, allegati alla richiesta di autorizzazione all’esercizio dell’attivita’ di raccolta rifiuti speciali, ne hanno costituito l’elemento indispensabile per il rilascio della stessa. I militari dell’Arma hanno quindi apposto i sigilli al deposito, in attesa di inviare tutti i rifiuti speciali presenti nel sito sequestrato in un idoneo centro di smaltimento.
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