VIBO VALENTIA – Circa duecento persone dovranno rispondere dell’accusa di truffa ai danni dello Stato.
Gli indagati avrebbero illeggittimamente goduto di indennità di disoccupazione, malattia o altri benefici inducendola a versare a loro favore contributi per un importo totale di quasi un milione di euro in un arco temporale che va dal 2006 al 2011. Lo hanno accertato i finanzieri della compagnia di Vibo Valentia, nell’ambito degli sviluppi dell’operazione “Campi Elisi” che nel settembre 2012 aveva portato alla denuncia di altre 200 persone fra titolari di aziende agricole e falsi braccianti. Gli indagati avrebbero agito attraverso la comunicazione all’istituto previdenziale dell’assunzione di falsi braccianti agricoli, attestandola attraverso documenti falsi. Piu’ in particolare, gli ideatori della truffa avrebbero presentato atti contenenti firme false, nonche’ comunicazioni di assunzione di manodopera agricola a nome e per conto di ignari proprietari dei terreni agricoli adibiti a coltivazioni varie. In questo ambito, sarebbe stata attestata l’esistenza di coltivazioni di pomodori e fagioli assolutamente immaginarie, o di ovini e bovini portati al pascolo in campi inesistenti. Il sistema di truffa scoperto dai Finanzieri, considerato dagli inquirenti una prassi nel contesto economico vibonese, ha permesso di rilevare la denuncia fittizia di piu’ di 29.000 giornate agricole (equivalenti a circa 80 anni), mai effettuate da persone che svolgevano altre attivita’ lavorative o semplicemente percependo redditi dallo Stato senza prestare la propria opera. Gli indagati sono accusati di reati che vanno dal Falso ideologico commesso da privato in atto pubblico, alla truffa aggravata. In pochi mesi sono state complessivamente segnalate alla magistratura dalle Fiamme Gialle 400 persone per un totale di quasi due milioni di euro di truffa all’Istituto Nazionale Previdenza Sociale.