CAULONIA – Da prestigiosa colonia dell’antichita’ a moderno paese avvelenato? Sembrerebbe quanto emerso nell’ultimo consiglio cittadino, riunitosi su richiesta dell’opposizione.
Domenico Campisi, membro del movimento “Insieme per Caulonia”, presenta un quadro tutt’altro che positivo: nell’acqua della cittadina, oltre alla presenza di arsenico, si registrano coliformi fecali, dei batteri che, in quantita’ eccessiva, risulterebbero dannosi per la salute dell’uomo. E’ quanto si sta tentando di appurare tramite analisi di laboratorio piu’ approfondite. Nel frattempo, in relazione alla questione arsenico, e’ stata chiusa una fonte di erogazione d’acqua pubblica che era stata costruita proprio ai piedi del serbatoio d’acqua cittadino.
La questione dell’acqua potabile a Caulonia continua ad essere un problema. I riflettori si sono accessi piu’ volte sulla questione coinvolgendo varie istituzioni, tra queste anche la Coldiretti. Di pochi giorni fa l’intervento del vicepresidente provinciale Gianluigi Hyerace che affermo’ di non trattare l’acqua come merce, analizzando il problema tra “profitto” e servizio alla collettivita’. Hyerace soottolineo’ come la Sorical, ente regionale di gestione idrica e’ per il 51% della Regione Calabria e per il 49% di proprieta’ di una multinazionale francese, denunciando quindi la componente profitto di un bene fondamentale come l’acqua, nonostante il recente referendum nazionale che nego’ la privatizzazione ed ogni forma di lucro su un bene che e’ dei cittadini. Oltre al danno, la beffa: il Comune di Caulonia, in attesa dell’acqua di qualita’, paga per la distribuzione anche il costo dell’energia per il sollevamento.