CATANZARO – Ai miei tempi si chiamava “filone”: un giorno in cui non entravi a scuola, disertavi le lezioni, forse perche’ impreparato, forse per andare in giro con gli amici.
Fatta eccezione per i piu’ discoli, per gli studenti normali, oltre i novembre di agitazione studentesca (ormai una “tradizione” in verita’!), era una tantum. E si aveva il “buon gusto” di farlo di nascosto: ancora in preda ad una sorta di timore reverenziale, noi studenti di qualche anno fa facevamo di tutto per far si’ che i genitori, magari anche tramite i professori e la scuola, non venissero a conoscenza del fattaccio. Ma le cose cambiano.
A Catanzaro un caso eclatante: sono stati deferiti dalle competenti autorita’ giudiziarie 84 genitori di studenti che solo di rado frequentavano la scuola. Altro che obbligo di istruzione! Le assenze guadagnate da questi studenti sono talmente tante da poter parlare di un vero e proprio fenomeno di dispersione scolastica, che impegna addirittura quotidianamente i carabinieri del Comando Provinciale di Catanzaro nell’attivita’ di monitoraggio e segnalazione. Questo lavoro ha fatto emergere anche 26 situazioni di disagio segnalate ai servizi sociali.
«L’obbligo di garantire l’istruzione ai figli minori è ancora oggi in molti casi trasgredito soprattutto per la superficialità con la quale viene ancora considerata la formazione scolastica, un problema soprattutto di carattere sociale e culturale», afferma in una nota il tenente colonnello Giorgio Naselli del Comando dei Carabinieri di Catanzaro.
Le persone devono crescere e la scuola ha un ruolo fondamentale nella crescita personale di tutti noi: e questo e’ qualcosa di immutabile.