DRAPIA (VV) – La variante di Carìa, in provincia di Vibo Valentia, offre un panorama fatto di campagna incontaminata, spiagge di Tropea all’orizzonte, l’isola di Stromboli si intravede quando il tempo lo consente.
La variante di Carìa, probabilmente per molti calabresi un luogo sconosciuto, è uno scavo incompiuto portato sotto i riflettori dall’inviato di Striscia la Notizia Luca Abete, ancora una volta in Calabria, in un servizio andato in onda ieri sera su Canale 5. Quella che oggi in molti chiamano “variante della vergogna” avrebbe dovuto collegare in maniera più veloce la zona interna del vibonese a Tropea, bypassando il centro di Carìa, frazione di Drapia (VV). Poco più di due chilometri e mezzo di asfalto, ancora mai steso, per una spesa di 5 milioni di euro. Il raccordo si dovrebbe unire alla strada provinciale 17 subito dopo località Torre Galli, scendendo dal Poro verso il mare, attraversando una serie di terreni coltivati e uliveti. Ma il progetto iniziale mise in evidenza, fin da subito, una serie di problemi che comportarono alcune variazioni, facendo così lievitare i costi e allungando all’infinito i lavori che oggi sono fermi. Nel primo progetto approvato non erano stati previsti né cavalcavia né sottopassaggi. In questo modo si impediva, di fatto, ai proprietari dei terreni sui quali insisteva la strada di passare da un lato all’altro e accedere ai propri appezzamenti. Solo dopo le insistenze dei residenti, il progetto fu modificato per consentire l’attraversamento. Ma il principale ostacolo alla realizzazione della bretella, che secondo la denuncia dei cittadini non apporterebbe alcun beneficio al territorio, ma ne deturperebbe solo il paesaggio, sono stati i reperti archeologici rinvenuti durante gli scavi. Sotto le fondamenta della strada è stata scoperta un’intera necropoli di epoca preistorica che, dopo le dovute analisi archeologiche, è stata sotterrata nuovamente per permettere il completamento dell’opera, con il benestare della soprintendenza. Il cantiere, inoltre, passa a pochi metri da un cimitero medievale di tombe saracene, ritrovamenti antichi e preziosissimi che dovrebbero essere salvaguardati e invece sono stati minacciati dalle vibrazioni prodotte dai lavori. Insomma un cantiere con una partenza difficile che, però, oggi non sembra voler giungere ad una conclusione. La richiesta dei cittadini di Drapia, infatti, è che almeno si terminino velocemente i lavori e si chiuda definitivamente il cantiere che continua a deturpare un luogo ameno e incontaminato come quello della provincia di Vibo Valentia.
Per vedere il servizio andato in onda ieri sera: http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?