CASTROVILLARI – L’infanzi negata. E’ quella che lo Stato italiano sta strappando dalle mani di un bimbo di appena tre anni, costretto a vivere il dramma dela detenzione carceraria, solo perchè sua madre è ristretta nella sezione femmilnile del penitenziario della città del Pollino.
E’ questa l’ennesima battaglia di civiltà e di solidarietà sociale di Franco Corbelli, leader del Movimento Diritti Civili. «E’ una grande ingiustizi, un’imperdonabile disumanità, un dramma umano, una barbarie, a cui, con forza e vemenza, bisogna dire basta. Non è possibile rimanere inermi davanti alla fotografia di un bambino di poco meno di tre anni, costretto a vivere in carcere con la madre. Questo bambino, la cui innocenza è stata violata, figlio di una donna – precisa Corbelli – tra l’altro detenuta per un piccolo reato commesso, ha bisogno di un ambiente adatto alla sua età. Resta insieme alla madre, perchè non si riesce a trovare un’alternativa alla detenzione carceraria. Mi batterò in tutte le sedi opportuno – continua il leader di Diritti Civili – affinchè quasta donna sia posta agli arresti domiciliari in una struttura adatta, sia che sia essa una casa famigflia o un centro d’accoglienza. Ho sentito – rilancia – anche Fedele Rizzo, direttore del carcere di Castrovillari, che mi ha informato che per “scarcerare” questo bimbo bisognerebbe trovare per lui e sua madre una struttura alterntiva. Purtroppo, finora, questo non è stato possibile e questo bambino paga l’ingistizia. Un’ingiustizia che – conclude Corbelli – oltre a questo bambino del carcere di Castrovillari – coinvolge una sessantina di piccoli innocenti, attualmente detenuti, insieme alle loro mamme, negli istitui di pena italiani».