NAPOLI – Madre e figlia somparse nel 2004. Il padre non denunciò, ritrovati i corpi risponde in aula ai pm.
Un interrogatorio durato oltre tre ore nel quale ieri Domenico Belmonte, l’ex direttore sanitario del carcere di Poggioreale indagato per duplice omicidio e occultamento di cadavere, quello della moglie Elisabbetta Grande e della figlia Maria, ha ripercorso tutte le fasi del suo rapporto coniugale. A quanto si e’ appreso, ad ogni domanda del pubblico ministero Silvio Marco Guarriello, Belmonte ha risposto contestando tutte le accuse mosse nei suoi confronti. In serata è stato ascoltato Salvatore Di Maiola, infermiere ed ex marito di Maria Belmonte, l’unica persona che teneva contatti con Belmonte dal 2004, quando le donne di origini calabresi erano scomparse senza che nessuno presentasse denuncia. Il medico, 72 anni, e’ sotto inchiesta perche’ secondo l’accusa avrebbe prima ucciso e poi nascosto, con la complicita’ dell’ex genero, i corpi delle due, i cui resti che furono trovati l’anno scorso in una intercapedine sotto il pavimento della villetta a Castelvolturno. La settimana scorsa il perito Francesco Introna ha depositato la relazione chiesta dal pm nella quale avanza l’ipotesi che Elisabetta e Maria siano morte suicide in base all’analisi sulle salme e sui reperti accanto ai loro resti.
Nessun dettaglio particolare è trapelato sul contenuto dell’interrogatorio di Belmonte (la difesa, rappresentata dagli avvocati Carlo De Stavola e Rocco Trombetti ha voluto mantenere il riserbo sulle dichiarazioni) ma si è appreso che l’ex direttore sanitario ha risposto a tutte le domande del magistrato inquirente anche alla presenza del capo della Squadra Mobile di Caserta, Alessandro Tocco. Belmonte, interrogato per tre ore, avrebbe risposto punto per punto alle contestazioni mosse dall’accuse. L’ex direttore sanitario di Poggioreale, avrebbe inoltre chiarito di non avere mai avuto veleno per topi in casa (sui corpi, secondo la perizia, sarebbe stato gettato topicida e acido) e che l’acido era usato in casa dalle donne per le pulizie domestiche. Nessuna modifica dell’accusa a suo carico (sequestro di persona, omicidio e soppressione di cadavere) è intervenuta dopo l’interrogatorio. Altre quattro ore sono state impegnate per sentire il coindagato, Salvatore Di Maiolo, difeso dall’avvocato Ferdinando Letizia, il quale ha ribadito in gran parte quanto detto nei primi interrogatori rispondendo alle domande e negando qualsiasi coinvolgimento nella vicenda.