La presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi ha incontrato i giornalisti a Locri.
LOCRI – Si è conclusa oggi la due giorni di audizioni della Commissione parlamentare antimafia in Calabria. “Per contrastare il fenomeno del crimine organizzato – ha detto Rosy Bindi – chiederemo al Governo centrale maggiori interventi in Calabria in fatto di mezzi e forze dell’ordine ed il potenziamento della Procura di Catanzaro, della Procura, del Tribunale e dell’Ufficio del gip di Reggio Calabria e del Tribunale di Locri. Oltre a questo – ha aggiunto – saranno però necessari collaborazione, un atteggiamento diverso e soprattutto schiena dritta, da parte della classe dirigente, della politica e dei cittadini calabresi. La ‘ndrangheta – ha detto Rosy Bindi – come è noto è una realtà criminale mondiale anche se la casa madre continua ad essere a Reggio Calabria e nella sua provincia. A giudizio di questa Commissione i diversi raid o attentati di natura criminale che si sono verificati anche di recente in questo territorio e anche contro le istituzioni pubbliche, stanno a significare una sorta di reazione, ai risultati raggiunti in tema di contrasto e di bonifica di alcune aree da parte delle forze dell’ordine, da parte delle organizzazioni criminali. E’ insomma una ‘ndrangheta braccata che va ancora di più colpita su quello che allo stato è la fonte di guadagno maggiore: il traffico su vasta scala di droga”.
Oggi la commissione ha sentito il procuratore di Locri Luigi D’Alessio, i commissari prefettizi di Africo e Bovalino, il sindaco di Gioiosa Ionica Salvatore Fuda ed il presidente dell’associazione dei Comuni della Locride Giorgio Imperitura, sindaco di Martone, comune in cui nelle settime scorse è stato incendiato lo scuolabus. Nel pomeriggio sono stati nuovamente ascoltati, sulle tematiche riguardanti la Locride, il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho, l’aggiunto Nicola Gratteri, ed i vertici provinciali delle forze dell’ordine.