COSENZA – La morte scorre lungo il torrente. Una giovane donna, presumibilmente dell’Est, dall’apparente età di 25-30 anni,
è stata trovata in nottata avvolta in un telo di plastica. La donna, forse una delle tante “bambole” di piacere della 106, è stata uccisa a coltellate e poi gettata nel torrente “Colognati”. I carabinieri l’hanno scoperta dopo che alla sala operativa del 112, è arrivata una telefonata anonima. L’intervento degli uomini dell’Arma, è stato immediato. Al loro arrivo, i detective della Benemerita, si sono accorti che da sotto il telo, usciva una mano. Come se, quella mano alzata, fosse il tentativo di un disperato bisogno d’aiuto. un grido d’allarme che, in base ai primi riscontri effettuati dal medico legale, sul cadavere, in avanzato stato di decomposizione, risalirebbe almeno a due settimaqne fa. Sul posto, immediatamente transennato ed interdetto ai curiosi, sono intervenuti il colonnello Francesco ferace, comandante provinciale dell’Arma, il tenente colonnello Vincenzo Franzese e gli uomini del Ris. La vittima, bel viso, capelli scuri e abiti succinti, secondo una prima ricostruzione, effettuata dai carabinieri, è stata “giustiziata” in un luogo differente. Nella zona in cui è stata ritrovata, infatti, non sono state trovate tracce ematiche, nè altri indizi utili. La donna, secondo gli inquirenti, è stata ammazzata altrove, poi avvolta nel telo, caricata su un’auto o su un furgoncino e gettata come “immondizia” nel greto del torrente. Il procuratore capo di Rossano, Leonardo Leone de Castris, ha disposto il sequestro della salma, e nella mattinata odierna, assegnerà al medico legale l’incarico per l’autopsia. Pare, ma solo sono voci trapelate, che sul corpo della ragazza sono stati trovati ecchimosi e segni di lotta. Segno che la ragazza potrebbe aver lottato con il suo assassino, nel tentativo di difendersi. La zona, fino alle prime luci dell’alba, è stata “mappata” palmo a palmo, anche con il contributo dei vigili del fuoco del comando provinciale di Cosenza e del distaccamento di Rossano. Al momento, per quello che hanno accertato i carabinieri, non risultato denunce di scomparsa. Alla vittima sono state prese le impronte digitali, che verranno inserite nell’Afis. Anche se si pensa che dalla ricerca potrebbe non uscire nulla. Oggi se ne dovrebbe sapere di più.
Non è la prima volta che accade un evento del genere da queste parti; in questi ultimi mesi nelle campagne di Rossano sono stati ritrovati corpi senza vita e senza nome in due occasioni. Nel settembre del 2012 un uomo di 40 anni in avanzato stato di decomposizione, poi lo scorso gennaio, quando, sempre nei pressi di un torrente, venne ritrovato dalle forze dell’ordine un cadavere carbonizzato. Emerse che si trattava di un senzatetto straniero. Ora il ritrovamento del corpo senza vita di questa giovane donna di cui non si sa ancora nulla; un primo passo importante per le indagini sarà risalire alla sua identità e quindi alla sua storia. Poi l’autopsia chiarià se ci sono state eventuali violenze e verificherà le cause del decesso, aiutando gli investigatori a capirci qualcosa in più. Altro punto importante: è morta lì, o lì è stata trasportata da cadavere? Un altro nodo fondamentale per dirimere l’ennesimo giallo nelle campagne bizantine.