Genitori di una ragazza tossicodipendente denunciano spacciatori, tutti del cosentino

I carabinieri della compagnia di Soveria Mannelli hanno arrestato e sottoposto ai domiciliari quattro persone accusate di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
 

CATANZARO – Hanno denunciato un traffico di droga in cui la figlia era coinvolta come tossicodipendente. Grazie all’iniziativa di una coppia di coniugi, i carabinieri della compagnia di Soveria Mannelli, nel catanzarese, hanno arrestato e sottoposto ai domiciliari quattro persone accusate di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I coniugi, residenti in un comune limitrofo a quello di Soveria Mannelli, hanno riferito ai militari dell’Arma che la figlia ormai da diverso tempo ha problemi di dipendenza da stupefacenti, essendo anche stata in cura al Sert di Cosenza, oltre che in una comunità di recupero dalla quale, era scappata tempo addietro.

 

I genitori avevano messo gli inquirenti al corrente di diversi contatti, anche telefonici, con un ragazzo residente a Soveria Mannelli il quale la riforniva dello stupefacente, anche di psicofarmaci. La madre della ragazza, in un’occasione, avrebbe assistito personalmente ad un incontro tra la giovane e il ‘pusher’, avvenuto a Soveria Mannelli poco tempo prima, quando, a bordo di una vecchia Fiat Panda, avrebbe ceduto alla giovane qualcosa in cambio di 20 euro. La donna ha indicato ai militari anche uno dei giovani arrestati come colui il quale, servendosi di una terza persona, cedeva lo stupefacente alla figlia. Si tratta di Massimiliano Cocola, 26 anni, di Pedivigliano, nel cosentino.

 

Grazie alle intercettazioni telefoniche ed ambientali, sarebbe stato possibile non solo accertare quanto dichiarato dai genitori della ragazza, ma estendere l’indagine ad altri episodi di cessione di sostanza stupefacente che hanno visto coinvolti gli arrestati. I carabinieri avrebbero ricostruito così una vera e propria ‘rete di spaccio’ che avrebbe avuto protagonista Cocola il quale si riforniva da altre persone, tra cui Nello Rocca, ventenne di Scigliano (Cs), che a sua volta si riforniva da Francesco Camposani, 23 anni, di Marano Marchesato (Cs). Acquisito lo stupefacente, Cocola, con il fratello trentaduenne Piero Gianluca, rivendeva al dettaglio la droga nelle zone di Soveria Mannelli e Borboruso (Cs).

 

Nel corso delle telefonate, gli indagati, tutti destinatari di provvedimenti restrittivi, avrebbero utilizzato sempre un linguaggio in codice (“mi servono due cd”) mentre, in alcune occasioni, si faceva riferimento a termini ben più diretti ed espliciti (“erba”, “calabrese”). Grazie all’attività tecnica, suffragata dalle dichiarazioni rese da taluni degli assuntori e dai sequestri operati nei confronti degli indagati a seguito di perquisizioni, è stato possibile ricostruire la dinamica degli episodi di spaccio.

 

Nel corso dell’indagine, sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro diversi quantitativi di sostanza stupefacente del tipo hashish, alcuni semi di cannabis indica, diversi vasi contenenti complessivamente trentadue piccole piantine di cannabis indica, un bilancino di precisione elettronico con residui di hashish sul piattino ed un altro strumento. Durante un posto di controllo, uno degli indagati era stato trovato in possesso di un involucro in cellophane trasparente contenente marijuana, abilmente nascosta all’interno di una custodia per CD. I quattro giovani sono stati così arrestati con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti continuata ed in concorso e in particolare di marijuana ed hashish.

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