COSENZA – “Le mie cartelle lievitano di 525 euro al giorno”.
Il Garante del contribuente della Calabria ha intimato all’Agenzia delle Entrate ed Equitalia Sud di trasmettere immediatamente copia degli atti tributari a carico del legale che ha coraggiosamente denunciato il colosso di riscossione tributi. Nonostante il Garante della Privacy da Roma abbia invece rigettato la richiesta di Salvatore Varano di procedere sul pignoramento dei crediti verso terzi, il tributarista che ha querelato Equitalia Sud S.p.A. per usura, associazione a delinquere, induzione al suicidio, stalking, estorsione, diffamazione e violazione della privacy, non si arrende. E lancia la sua proposta. “La querela che ho inoltrato non ha congelato l’accumulo degli interessi. I miei clienti – spiega Varano – continuano ad andare via, impauriti da Equitalia che chiede di pagare i miei compensi direttamente ai loro sportelli. Se continua così consegno direttamente le chiavi all’Agenzia delle Entrate. Ho chiesto spiegazioni, ma gli avvocati di Equitalia latitano. Siamo in un vero e proprio stato di polizia, inutile in un momento di crisi. Io mi so difendere perchè sono del mestiere, ma chi non fa il tributarista come deve muoversi? E’ in atto un vero e proprio strozzinaggio, il quadro è desolante. Il danno permanente all’immagine della diffamazione rimane anche quando si vincono i ricorsi. Non voglio solo fare guerra ad Equitalia, vorrei essere propositivo: perchè le istituzioni non predispongono degli sportelli di assistenza tributaria? Dei mediatori tra Equitalia – Agenzie delle Entrate e contribuente che consentano di verificare se le cartelle sono di un evasore o di un povero disperato”. Un’idea facilmente concretizzabile, utile ai cittadini. Le forze politiche, però, non si sa se siano ancora pronte a scontrarsi con il “gigante dei pignoramenti”. Potrebbe risultare rischioso, per i loro conti correnti.