CATANZARO – ‘Ndrangheta la cosca del sovreratese alla sbarra.
Ha preso il via oggi, a Catanzaro, il processo a carico di 28 imputati coinvolti nell’operazione “Show down”, condotta dai carabinieri e dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro contro presunti appartenenti alla cosca Sia-Procopio-Tripodi attiva nell’area ionica del Soveratese. Ma il tribunale collegiale ha dovuto immediatamente rinviare l’apertura del dibattimento al prossimo 22 aprile, per via del legittimo impedimento che ha reso impossibile la partecipazione di un imputato, Davide Sestito, rimasto a lungo latitante e catturato appena un mese fa in Germania. Sestito, accusato di associazione per delinquere di stampo mafioso e indiziato anche del delitto del cognato Giuseppe Todaro, sfuggi’ al blitz delle forze dell’ordine eseguito nel dicembre del 2011 e rimase a lungo irreperibile, fino a che lo scorso 19 febbraio e’ stato rintracciato dai carabinieri all’estero.
Assieme a Sestito sul banco degli imputati siedono Giuseppe Agresta, Francesco Chiodo, Sandrina Froiio, Pasqualino Greco, Luca Iiritano, Michele Lentini, Vincenzo Liotta, Saverio Mirarchi, Salvo Gregorio Mirarchi, Giovanni Nativo, Giuseppe Pileci, Cristian Giuseppe Pirelli, Emanuel Procopio, Fiorito Procopio, Francesco Procopio, Laura Procopio, Massimo Procopio, Giandomenico Ratta’, Davide Sestito, Alberto Sia, Mario Franco Sica, Teodoro Sinopoli, Emanuela Spadea, Lucia Tassone, Maurizio Tripodi, Luigina Tripodi, Vito Tripodi, Andrea Vono. Tutti sono stati rinviati a giudizio il 18 gennaio scorso, quando tre imputati hanno patteggiato la pena, e cioe’ Vittorio Sia, un anno di reclusione e 5.000 euro di multa; Antonio Conca, 10 mesi e 3.000 euro, e Francesco Paparo, 9 mesi e 3.000 euro. Hanno invece scelto il rito abbreviato: Vincenzo Alcaro, 47 anni, nato a Soverato, il brigadiere dei carabinieri in servizio al reparto operativo del Comando provinciale di Catanzaro, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa perche’, secondo le ipotesi degli inquirenti, avrebbe fornito ai componenti dell’associazione mafiosa informazioni sulle operazioni di servizio che venivano svolte dai suoi colleghi nei confronti della stessa cosca Sia-Procopio-Tripodi; Daniela Iozzo; Bruno Procopio; Pietro Aversa, detto “Mister”; Patrick Vitale; Francesco Vitale; Vincenzo Mirarchi; Giuseppina Mirarchi; Pietro Danieli; Giuseppe Santo Procopio.
I riti alternativi proseguiranno il 29 marzo. Otto, poi, gli imputati per i quali si sta svolgendo il giudizio immediato, e cioe’ Michele Lentini , Fiorito Procopio,
Alberto Sia, Maurizio Tripodi, Antonio Gulla’, Simone Borello, Pietro Cristofaro, Emanuele Procopio. Davanti alla Corte d’assie, infine, risponderanno dell’omicidio di Giuseppe Todaro, il cui corpo non e’ mai stato ritrovato, Maurizio Tripodi, Michele Lentini, e lo stesso Sestito. Proprio la scomparsa di Giuseppe Todaro per un caso di “Lupara bianca”, avvenuta il 22 dicembre 2009, ha dato il via all’attivita’ investigativa culminata nell’operazione “Show down”, portata a termine in due diverse tranche, una scattata all’alba del 15 dicembre 2011, per l’esecuzione di un provvedimento di fermo a carico di diciotto persone, e una che risale al 10 maggio scorso, per la notifica di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di dodici persone e di obbligo di firma per altre tre. Le accuse complessivamente contestate, a vario titolo, vanno dall’associazione a delinquere di stampo mafioso, al sequestro di persona, estorsione, rapina, ricettazione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, omicidio e occultamento di cadavere. L’inchiesta condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro e della Compagnia di Soverato, a cui ha collaborato anche il Ros, ha ricostruito i contrasti interni sorti tra gli schieramenti una volta uniti dei Sia e dei Todaro, sostenuti rispettivamente dalla cosche Vallelunga e Novella da un lato e Gallace dall’altro. Una frattura che ha portato a una vera e propria guerra di mafia con decine di omicidi commessi tra il 2009 e il 2011.