Operazione denominata “The Imitation Game” all’alba degli uomini dello Scico della Guardia di Finanza e dello Sco della Polizia.
ROMA – Nel mirino un’organizzazione che gestiva illecitamente gran parte delle attività di videolottery e gioco on line in Italia e anche all’estero. Sono in corso di esecuzione 11 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti soggetti, vicini a varie organizzazioni mafiose. In manette anche un boss della ‘ndrangheta calabrese e un imprenditore del settore, collegato a clan camorristici. L’operazione, è coordinata dalla Procura di Roma. Gli uomini della Guardia di Finanza e della Polizia stanno eseguendo anche il sequestro di beni mobili e immobili per un valore di decine di milioni di euro.
I particolari delle indagini
Il principale indagato nell’operazione è Luigi Tancredi, imprenditore del settore economico della raccolta del gioco in rete detto anche il “Re delle slot“, accusato di associazione a delinquere aggravata dalla matrice mafiosa, che aveva contatti con la camorra napoletana e la ‘ndrangheta calabrese, pur non essendo affiliato direttamente a nessun clan. Si rivolgeva però alle cosche e a soggetti appartenenti ad organizzazioni di stampo mafioso al fine di poter installare le sue postazioni negli esercizi pubblici.
Un meccanismo che permetteva agli stessi di ottenere ingenti guadagni illeciti ed al sodalizio dello stesso Tancredi di aumentare i profitti. Nelle casse del clan casalese dei Zagaria, ad esempio, entravano dai 45 mila ai 60 mila euro mensili. Un nuovo canale di approvvigionamento per le organizzazioni criminali tanto che, in un’intercettazione, un indagato afferma: “rende più della droga”. Collegamenti tra Tancredi con la ‘Ndrangheta sono emersi per il tramite Nicola Femia, boss contiguo alla consorteria dei Mazzaferro di Marina di Gioiosa Ionica e già detenuto a Bologna.
In pratica Finanza e Polizia hanno scoperto una rete di videogiochi parallela che faceva guadagnare tutti, anche i giocatori perchè consentiva vincite illimitate e prove della tassazione come invece imposta, a quelle delle giocate lecite. Luigi Tancredi, è molto conosciuto in campo nazionale ed internazionale per aver avviato dei veri e propri casinò virtuali: aveva costituito un sistema di videogioco alternativo a quello legale grazie anche ad appoggi di camorra e ‘ndrangheta. Per accedere alla piattaforma erano necessari nickname e password. Le indagini hanno preso spunto dal tentato omicidio del titolare di un esercizio in cui erano presenti videopoker.
Rosy Bindi: “Il gioco d’azzardo online è ormai la nuova frontiera degli affari criminali”
“L’operazione del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata della Gdf e del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, coordinata dalla Dda di Roma, che ha permesso di smantellare una importante rete illegale di gioco e scommesse on line è un risultato molto significativo”. A sottolinearlo è la presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi: “Le indagini hanno rivelato le capacità imprenditoriali di un’organizzazione che teneva insieme clan della camorra e della ‘ndrangheta ed era in grado di controllare dall’estero il gioco illegale su buona parte del territorio nazionale e assicurare enormi profitti, come conferma anche il valore dei beni sequestrati”, prosegue Bindi. “Il gioco d’azzardo online è ormai la nuova frontiera degli affari criminali, tanto più pericolosa perché, come dimostra anche questa ultima indagine, riesce a facilmente a sovrapporsi al sistema legale. Occorre rafforzare la vigilanza su tutto questo settore”, conclude Bindi.