BORGIA – Usura, associazione a delinquere, induzione al suicidio , stalking , estorsione , diffamazione e violazione della privacy.
Questi i presunti reati commessi da Equitalia S.p.A. e denunciati ieri da un commercialista catanzarese con una lettera aperta che punta il dito contro i vertici della società e i responsabili del procedimento. Scrivendo al Garante per la protezione dei dati personali e al Garante del contribuente presso la Regione Calabria Salvatore Varano ha inoltre richiamato l’attenzione delle autorità su uno dei problemi più attuali del BelPaese.
“Un invito a riflettere sull’ignobile modus operandi criminale in atto perpetrato da Equitalia, ai danni di migliaia e migliaia di cittadini-contribuenti onesti che – si legge nella missiva divulgata dal commercialista – non possono pagare, non che non vogliano pagare e, che non ritengono giusto pagare somme che arrivano ad interessi usurai, per delle normative fiscali e tributarie in uno stato che ‘in nome del popolo italiano’ legittimano vere e proprie estorsioni devastando vite di uomini e donne, intere famiglie, appropriandosi indebitamente dei beni acquisiti col lavoro di una vita, facendo chiudere per queste ingiustizie aziende che esistono da anni e che da anni danno posti di lavoro. Non esiste un potere così assoluto in nessun altro stato che si definisce democratico! Dopo i pignoramenti dei conti correnti, le ipoteche sulle prime case, i fermi sugli autoveicoli di lavoro e sui beni aziendali, ora sono passati in spregio ad ogni regola, con violazione privacy e diffamazione, ad estrapolare dall’ elenco clienti e fornitori presenti in Agenzia delle entrate le liste che presumono debitori nei confronti dell’ azienda, attivando la procedura di pignoramento crediti verso terzi, senza neppure notificarla al diretto intessato”.
Il revisore legale spiega negli atti di aver “appreso dai miei clienti cui sono il depositario delle scritture contabili, che Equitalia Sud stà notificando agli stessi, senza peraltro averne dato notizia con notifica al sottoscritto e causando la chiusura del predetto studio commerciale che da 20 anni si occupa di contenzioso per la difesa dei diritti fiscali del contribuente, atti di pignoramento dei crediti verso terzi, comunicando e portando a conoscenza degli stessi che il sottoscritto sarebbe debitore della somma di euro 135.883,42 riferito a cartelle mai notificate”. Dopo aver così presentato ufficialmente diffida contro Equitalia e il responsabile del provvedimento nella comunicazione inoltrata ai garanti Varano invoca “un diretto intervento della Direzione Regionale cui l’ufficio appartiene e dell’autorità di vigilanza per la tutela dei dati personali, che è tenuta a valutare le concrete possibilità in cui l’atto possa contenere in se il concreto pericolo per contribuente di subire un ulteriore danno grave e irreparabile come lo è la chiusura di un attività ventennale; come purtroppo vergognosamente avvenuto nel caso di specie con la chiusura del mio studio commerciale e il licenziamento dei miei collaboratori e dipendenti non potendo più fatturare, quindi lavorare”.