REGGIO CALABRIA – Rivoluzione Civile in Calabria con Di Pietro.
“In questa campagna elettorale il grande assente è il lavoro – ha detto il leader di “Italia dei Valori” ietri a Reggio Calabria a sostegno della lista “Rivoluzione civile” – I leader si stanno proponendo l’uno contro l’altro rinfacciandosi quello che non hanno fatto, quello che hanno fatto male, dimenticando che per un anno e mezzo c’era una maggioranza bulgara in Parlamento per potersi occupare dei problemi reali del Paese, e invece si sono preoccupati di giocare alla guerra con l’acquisto di aerei da combattimento, di giocare alla finanza con miliardi dati al Monte dei Paschi di Siena, di non controllare la grande evasione e la grande corruzione, e quindi di non avere risorse per rilanciare il problema dei problemi per il Sud e tutto il Paese, l’occupazione e il lavoro”. “La proposta di Rivoluzione civile – ha aggiunto – è proprio questa, una riduzione del costo del lavoro, un incentivo a chi apre imprese, soprattutto al Sud, e giovanile perchè dal lavoro c’è legalità”.
“C’è già un accordo tra la destra e la sinistra, tra Monti e Bersani, per poter realizzare un programma di compromesso. Noi – ha affermato Di Pietro – vogliamo rompere questo cerchio da dannazione infernale e per questa ragione con Rivoluzione civile proponiamo un programma alternativo alle politiche di Monti che riteniamo un programma che indebolisce i più deboli e onesti e ha creato un nuovo grande disagio sociale. Soprattutto – ha concluso il leader di Idv – non ha risolto il problema dei problemi, da una parte l’occupazione, dall’altra la legalità. Monti si preoccupasse di rispondere gli italiani per quale ragione nonostante sia stato avvisato due volte, da me e dall’Italia dei Valori, di provvedere per tempo a vedere cosa stava succedendo all’interno del Monte dei Paschi di Siena, si è girato dall’altra parte come un Ponzio Pilato qualsiasi”. “La Costituzione – ha aggiunto Di Pietro – garantisce il diritto del cittadino ad essere informato, soprattutto prima delle elezioni per sapere se all’interno di certi comportamenti del pubblica amministrazione ci sono persone che devono andare a votare e che magari si sono macchiati di reati. Meglio saperlo prima – ha concluso il leader di Idv – se si sta votando una persona perbene e non dopo” ha concluso il leader di Italia dei Valori facendo riferimento ai casi Monte Paschi di Siena e Finmeccanica.