CATANZARO – Pene comprese fra 14 anni di reclusione e i 3 anni – e una richiesta di condanna per 15 persone dal pubblico ministero antimafia nell’ambito
dei giudizi abbreviati dell’operazione “Show down”, condotta dai carabinieri e dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro contro presunti appartenenti alla cosca Sia-Procopio-Tripodi attiva nell’area ionica del Soveratese.
Il pm ha chiesto al giudice distrettuale dell’udienza preliminare, Assunta Maiore, una condanna a 10 anni di reclusione per Vincenzo Alcaro, 47 anni, nato a Soverato, il brigadiere dei carabinieri in servizio al reparto operativo del Comando provinciale di Catanzaro, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa perche’, secondo le ipotesi degli inquirenti, avrebbe fornito ai componenti dell’associazione mafiosa informazioni sulle operazioni di servizio che venivano svolte dai suoi colleghi nei confronti della stessa cosca Sia-Procopio-Tripodi.
L’inchiesta condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro e della Compagnia di Soverato, a cui ha collaborato anche il Ros, ha ricostruito i contrasti interni sorti tra gli schieramenti una volta uniti dei Sia e dei Todaro, sostenuti rispettivamente dalla cosche Vallelunga e Novella da un lato e Gallace dall’altro. Una frattura che ha portato a una vera e propria guerra di mafia con decine di omicidi commessi tra il 2009 e il 2011.