RENDE – Trafitto al cuore. Ma non dall’amore. Sul pianerottolo dell’appartamento di via Alessandro Volta a Rende,
sito al quarto piano del civico 106 c’è ancora la pozza di sangue. Nemmeno l’occorrente per rimuoverla è riuscito a toglierla, nè l’abbondante acqua gettata sul pavimento, è servita a “lavarla”. Il sangue appartiene a D. S., 53enne di Rende, accoltellato dall’ex moglie, G. M., 54enne, anche lei di Rende, al termine di una lite, sfociata da non meglio precisati motivi. Il tutto s’è consumato, nella tarda serata di ieri. Il 53enne, con la mioglie da cui, come detto, è separato e il figlio 26enne, erano usciti per una cena. Tutto sembrava filare liscio, fino al rientro a casa. Lasciata la pizzeria, infatti, il trio s’è diretto a casa. Mamma e figlio vivono insieme, il padre abita altrove. Il 53enne, salito a casa dei congiunti, non si sa bene perchè, si sarebbe dovuto fermare lì per un paio di minuti. Qualcosa, peò, ha modificato i piani del suo destino, di quello dell’ex moglie e del loro figlio. Lui è ricoverato in prognosi riservata, lei denunciata per tentato omicidio, dagli agenti della questura, il figlio è sotto shock. Forse una discussione, una delle tante diranno dopo gli amici della coppia, degenerata. Dalle parole, ai fatti il passo, come troppo spesso accade, è stato breve. Forse il 53enne non ha avuto nemmeno il tempo di accorgersi di quello che stava succedendo, che s’è ritrovato con una lama appuntita e tagliente, conficcata all’altezza dell’arteria ascellare. Il sangue ha zampillato per infiniti minuti. Nonostante il 53enne abbia cercato di tamponare la ferita, il liquido ematico scorreva con grande intensità. Poi la corsa in ospedale. Ad accompagnare il 53enne all’Annunziata è stato il figlio. I medici del pronto soccorso, l’hanno immediatamente intubato e spedito sotto i ferri per suturare i tagli. Poi dalla sala operatoria è stata trasferito in rianimazione, dov’è ricoverato in prognosi riservata. Per la donna è scattata la denuncia a piede libero per tentato omicidio, porto e detenzioni di armi, illegalmente detenute.. Sul luogo della lite “insanguinata”, sono intervenuti gli agenti della squadra Volante, diretti dal commissario capo Giuliana Ferrara, i colleghi della squadra Mobile, coordinati dal commissario capo Antonio Miglietta, gli esperti dlla polziia scientifica e i detective del reparto Prevenzione crimine Calabria, di stazza a Rende. La donna è stata asscoltata, in relazione all’accaduto. Non si conosce l’esito dell’interrogatorio. Non appena le condizioni di salute lo permetteranno, anche il 53enne verrà ascoltato.