La Calabria è la seconda regione del Sud dove si gioca ed un’altissima percentuale riguarda giovani e anziani.
COSENZA – La Calabria è tra le regioni italiane dove si registra il più basso tenore di vita, dove i redditi sono minimi, ma purtroppo è una terra dove si registra il maggior numero di giocatori d’azzardo, molti dei quali patologici. Slot e macchinette mangiasoldi sono diventate una costante del cittadino calabrese medio. I calabresi scommettono, giocano, ma soprattutto ‘buttano’ i loro soldi negli apparecchi da ‘intrattenimento’ ormai presenti dovunque, dai bar ai tabaccai di ogni città o piccolo centro. La Calabria è la seconda regione del sud Italia in cui si gioca di più alle slot machine, e questi dati sono più che allarmanti perchè cresce il numero di soggetti ludopatici.
Nonostante i proclami e i convegni, le campagne, le iniziative di sensibilizzazione e informazione per tentare di arginare il fenomeno del gioco d’azzardo patologico, purtroppo nulla in concreto è stato fatto e, come se non bastasse, i centri dedicati alla cura della patologia legata al gioco d’azzardo sono di fatto inesistenti.
Qualcosa però ha provato a farla l’Italia dei Valori, a livello nazionale, presentando 100mila firme e depositando alla Camera una proposta di legge popolare, per chiedere l’eliminazione delle slot machine, dei giochi on line, oltre che la pubblicità nel nostro Paese. Testo, che è stato depositato anche al Senato. Questo fenomeno infatti, provoca un costo sociale altissimo e richiede interventi di contrasto rigorosi ed immediati. L’Italia ha in assoluto la più alta densità di slot machine: ne ospita ufficialmente 414 mila 158, circa la metà di quelle presenti in tutto il territorio degli Stati Uniti. Nel nostro Paese c’è un apparecchio ogni 143 abitanti, in Germania uno ogni 261, negli Stati Uniti uno ogni 372. Gli esperti del Coordinamento nazionale gruppi per giocatori d’azzardo hanno calcolato i costi sociali in una forbice compresa tra i 5,5 e i 6,6 miliardi di euro.
I numeri si fanno ancora più inquietanti se si pensa che è lo Stato a produrli, avvantaggiando i concessionari e creando un enorme danno dei poveri disgraziati che rovinano se stessi e le loro famiglie, aziende, vite. “Il gioco d’azzardo è una miserabile speculazione sulla fragilità umana”; così la definisce il leader nazionale dell’Italia dei Valori, Ignazio Messina, che presentato una proposta di legge, sottoscritta da 100mila cittadini, che prevede il divieto assoluto e totale del gioco d’azzardo per contrastare la potenza economica delle lobbies di pressione, presenti anche nella politica.
Lo Stato Italiano dunque, non si interessa assolutamente alla dipendenza dal gioco che è una vera e propria malattia che compromette lo stato di salute fisica e psichica del giocatore, il quale non riuscirà a uscirne da solo. Il malato di gioco è cronicamente e progressivamente incapace di resistere all’impulso di giocare e spesso si trova nella condizione di dover chiedere prestiti a usurai o a fonti illegali, oppure di venire arrestato per falsificazione, frode, appropriazione indebita o evasione fiscale mirate a ottenere danaro per giocare; a volte giunge alla perdita del lavoro per assenteismo. Tutto questo produce sofferenza, difficoltà di relazione anche all’interno della famiglia, litigi e vulnerabilità, fino al suicidio.
Questa mattina, ai microfoni di Rlb Radioattiva, è intervenuto proprio il segretario nazionale dell’Italia dei Valori, Ignazio Messina
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