CATANZARO – Il sequestro e la confisca dei beni della criminalita’ organizzata rappresentano il primo obiettivo della Direzione investigativa antimafia. E’
quanto emerso nel corso della visita del direttore della Dia, Arturo De Felice, alla sezione operativa di Catanzaro. Durante dell’incontro, nel corso del quale il direttore ha ringraziato il personale per gli ottimi risultati ottenuti, e’ stato evidenziato che oltre all’aggressione dei patrimoni malavitosi, occorre procedere con le investigazioni giudiziarie che permettono di fare luce sugli interessi delle cosche e sulla penetrazione che queste hanno sul territorio.
In merito ai beni della ‘ndrangheta, De Felice ha ricordato che “questa attivita’ assume un rilievo assolutamente prioritario e di attualita’, in quanto finalizzata al contrasto delle enormi capacita’ economiche e finanziarie riconosciute alla ‘ndrangheta, nell’ambito di un piu’ ampio obiettivo di contrasto alla criminalita’ mafiosa, in quanto mira ad impedire l’infiltrazione dei capitali illecitamente accumulati nel tessuto economico ed imprenditoriale, che finiscono per alterare i meccanismi dell’economia legale, minando alle fondamenta ogni sforzo per lo sviluppo economico e produttivo di realta’ di per se’ gia’ notoriamente depresse”. In questo ambito, particolarmente significativa e’ stata l’azione messa in campo dalla sezione operativa di Catanzaro che, nel corso del 2012, ha sequestrato o confiscato beni per circa 80 milioni di euro. Tra l’altro, come prima attivita’ dell’anno, proprio la sezione della Dia di Catanzaro ha portato alla confisca dei beni per un valore complessivo di oltre un milione di euro riconducibili al trentaseienne rossanese, Salvatore Galluzzi, gia’ sorvegliato speciale di polizia e condannato in via definitiva per traffico di sostanze stupefacenti ed armi. Tra le operazioni portate avanti dalla Dia del capoluogo calabrese, De Felice ha ricordato anche l’operazione “Terminator”e gli sviluppi successivi che hanno coinvolto gli ex amministratori del Comune di Rende. Per concludere, e’ stata sottolineata anche l’attivita’ posta in essere per contrastare le ingerenze mafiose sugli appalti pubblici, con particolare attenzione ai lavori di ammodernamento dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria.