COSENZA – Incorporare il centro ospedaliero “spoke” di Castrovillari all’ospedale di Acri “vorrebbe dire impoverire l’offerta sanitaria per i cittadini del
comprensorio del Pollino, gia’ mortificata dalla chiusura degli ospedali di S. Marco Argentano, Lungro e Mormanno e “riconvertiti” in Casa della Salute/CAPT, e dall’altra parte diventera’ promotore di una maggiore spesa per il Sistema Sanitario Regionale e per i singoli cittadini che saranno costretti a spostarsi in altre Regioni per trovare soluzione ai propri problemi di salute. E’ quanto afferma sel in un documento. “Il Decreto n.191/2012 – si legge – sottolinea ancora una volta la piu’ completa assenza di una democrazia sanitaria regionale che dovrebbe reclutare partecipazione, consenso e concertazione con i rappresentanti istituzionali locali, i Sindaci, le Giunte Comunali ed i Consigli Comunali, (primi Tutori della salute dei cittadini del proprio territorio), prima di passare alla ratificazione di un qualsiasi atto amministrativo che riguarda il bene salute”. Sinistra Ecologia e Liberta’ del comprensorio del Pollino “esprimendo il piu’ profondo dissenso verso questo atto amministrativo – si legge ancora nel comunicato – denuncia la vera motivazione che ha spinto il Commissario ad acta Scopelliti a modificare sostanzialmente i provvedimenti legislativi gia’ concordati con i Tavoli romani del Ministero della Salute, dell’Economia e delle Finanze, ovvero il decreto n.18/2010 e il decreto n.106/2011: un favore alla dinastia politica di Acri, per facilitare ed offrire argomenti spendibili nella prossima campagna elettorale e per consolidare un’alleanza politica nella giunta regionale”