COSENZA – Nuova vita ai pneumatici usati. È la mission di Gatim, un’aziende calabrese, operativa nella zona industriale di Lamezia Terme, che da 20 anni è impegnata nell’individuare utilizzi eco-compatibili per la valorizzazione della gomma recuperata come materia prima-seconda. In parole povere, la materia ricavata dal processamento delle gomme, ormai usurate dal tempo, viene trasformata in nuovi prodotti. Una sfida che sposa a pieno i principi dell’economia circolare, un modello di produzione e consumo attento alla riduzione degli sprechi delle risorse naturali e che porta l’azienda calabrese ad essere riconosciuta come impianto tra i più importanti d’Italia e uno tra i più grandi del Medione.
Nello specifico, Gatim si occupa del trattamento meccanico di triturazione e separazione delle diverse componenti che costituiscono lo pneumatico (gomma, fibre). La materia principale recuperata è naturalmente la gomma. Attualmente solo una piccola parte della gomma è destinata a recupero energetico, mentre invece il granulo di gomma è utilizzato come costituente di nuovi prodotti (piste atletica, intaso di campi calcio in erba sintetica,etc.).
Pneumatici usati trasformati in calcestruzzo: il progetto PFU PREDECORE
Ma la vera scommessa di Gatim è riposta nel progetto PFU PREDECORE (Premiscelati per l’Edilizia ECOcompatibili e a Risparmio Energetico), ambito in cui l’azienda ha sviluppato una seria di intonaci, malte e colle premiscelati a base di gomma ottenuta da pneumatico fuori uso in sostituzione dei materiali tradizionali come la sabbia. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con ENEA (Dott. Alba), Università della Calabria (prof. Crea) e grazie alla partecipazione di un’altra brillante realtà industriale calabrese: Personal Factory, che ha sviluppato la chimica dei premiscelati e la relativa tecnologia di produzione (mescolatura e insacchettamento controllato).
Il portafoglio dei prodotti sviluppato è caratterizzato da una elevata performance in termini di isolamento termico e acustico, e di impermeabilizzazione associato alla leggerezza. Lo sviluppo di questi prodotti segue la filosofia di dare una seconda vita alla materia ricavata dagli pneumatici fuori uso, al fine non solo di ridurre l’impatto del rifiuto sull’ambiente, ma contribuire, secondo il paradigma della simbiosi industriale, alla sfida del settore edile per ridurre l’impronta ecologica delle costruzioni sia in ottica di ciclo di vita completo (LifeCycleAssessment), sia in termini di performance degli edifici.
Malta autoriparante: il progetto AMULET
Di recente Gatim ha partecipato insieme a 60 aziende italiane alla sperimentazione della specifica tecnica UNITS 11820, per la misurazione dell’indice di circolarità delle organizzazioni. È recente la selezione per la risoluzione di una sfida proposta da ELCA (European Lightweight Cluster Alliance) con il progetto AMULET. In questo contesto GATIM sarà impegnata, insieme alla spin-off dell’Università di Granada TESELA, nello sviluppo di una malta autoriparante per l’applicazione al rivestimento degli edifici: il rasante sviluppato da Gatim sarà elemento di base per lo sviluppo della soluzione. L’ing. Francesco Sgromo, calabrese con esperienza variegata che spazia dai grandi cantieri di costruzioni del NordAfrica al mondo della F1, ormai da qualche anno è al servizio dell’industria per elaborare una sintesi tra i concetti di innovazione, performance e sostenibilità, e collabora con GATIM per lo sviluppo delle strategie aziendali nell’ambito dell’economia circolare.