COSENZA – La sanità? Un mosaico a pezzi. Franco Laratta e Carlo Guccione, esponenti del Pd, impegnati, ormai da tempo, nella verifica delle condizioni di salute degli ospedali calabresi, hanno effettuato un
nuova visita ispettiva: San Giovanni in Fiore. Il quadro che ne esce fuori è, come non poteva essere diversamente, allarmante. “L’ormai ex ospedale silano è in forte declino, è divenuto un simulacro, un fantasma di ospedale che si sta spegnendo come una candela”. E’ stato questo il comento dei due Democrat. Laratta e Guccione hanno messo in evidenza come “gli ospedali di montagna di Acri e San Giovanni in Fiore, stanno subendo un gravissimo declassamento, anzi sono ormai stati privati dei servizi essenziali, senza i reparti fondamentali, senza il personale necessario, del tutto inidonei a garantire il livello essenziale di cura e assistenza. Tenendo conto che si tratta di aree interne di forte disagio, senza più l’ospedale nel pieno delle sue funzioni, i cittadini rischiano la vita. Gli inverni rigidi e lunghi, la neve e il ghiaccio per almeno 4 mesi all’anno, la distanza dagli ospedali vicini (almeno 60 km) ci fanno dire che qui sono a rischio decine di migliaia di cittadini. Acri e San Giovanni in Fiore contano infatti una popolazione residente di 20 mila abitanti, oltre al circondario” Laratta e Guccione hanno espresso dure critiche al presidente Scopelliti “che ha fallito su tutti i fronti” e alle stesse amministrazioni comunali del posto, “incapaci di difendere le strutture ospedaliere e di avanzare una proposta alternativa”. L’appello quindi alla Regione è quello di riconsiderare le scelte sugli ospedali di montagna, di fermare il declino, di potenziare i servizi essenziali, di avviare un percorso a medio di termine per la loro trasformazione in ospedali generali. Questa è la formale proposta di Laratta e Guccione, per la quale si chiede ai comuni interessati di farla propria e a Scopelliti di adottarla al più presto.